La penna degli Altri 10/07/2014 09:48
Shaqiri, certi amori non finiscono
IL ROMANISTA (D. GALLI) - È un vecchio amore di Sabatini. Uno di quei calciatori sempre apprezzati, che il ds della Roma avrebbe voluto portare a Trigoria già tre estati fa, quando indossava la maglia del Basilea e costava 7 milioni. Il problema è che come spesso gli succede il ds romanista ci aveva visto giusto. Perché adesso che Xherdan, Xherdan Shaqiri, 22 anni, veste i colori del Bayern Monaco, adesso la faccenda si fa leggermente più complicata. Adesso la valutazione è di venti milioni. Per ora siamo ancora nella fase dei sondaggi, degli abboccamenti, non siamo ancora in quella della trattativa. Però non siamo più nemmeno in quella delle indiscrezioni: a Trigoria questa piccola ala svizzera dalle origini kosovare, comunitaria (per la normativa Uefa, la Svizzera viene equiparata ai Paesi UE), piace parecchio. Piccola - Shaqiri è alto 169 centimetri - d’accordo, ma dal calcio parecchio buono. Piede mancino, può giocare sia a destra, sia a sinistra del fronte offensivo. Venti milioni. Questo è il valore che gli viene attribuito, ma non necessariamente quello che eventualmente pagherebbe la Roma. E qui siamo nel campo delle ipotesi, e poi delle equazioni. Una sarebbe anche piuttosto semplice da risolvere: al Bayern piace Benatia, dunque Shaqiri potrebbe essere inserito come eventuale contropartita in una trattativa per la cessione. Fantacalcio, anzi fantamercato? Forse.
Non siamo ancora a questo stadio, e di sicuro c’è solo - questo assicurano a Trigoria - che anche il nome di Shaqiri fa gola alla Roma. Non è il solo. Restano "in corsa" anche l’ucraino Andriy Yarmolenko e l’olandese Jeremain Lens della Dinamo Kiev, il brasiliano con passaporto portoghese Douglas Costa de Souza dello Shakhtar Donetsk e il granata Alessio Cerci. Prima caratteristica comune, tranne Yarmolenko sono tutti comunitari. Seconda caratteristica comune, costano tutti tra i 15 e i 20 milioni. Al momento non compare tra gli obiettivi reali (e realistici) il viola Cuadrado, per il quale bisognerebbe spendere intorno ai 40 milioni, senza contare una voce spesso trascurata dai tifosi: l’ingaggio, che potrebbe aggirarsi sui 4 milioni netti a stagione. Una vera e propria trattativa con la Fiorentina può essere avviata solo in caso di cessione di Benatia, per il quale Sabatini non è disposto a scendere sotto ai 35 milioni. Non c’è nulla di strano, nessuna società italiana può permettersi un trasferimento del genere senza prima dover vendere qualche pedina pregiata. In questo quadro, Yannick Ferreira Carrasco del Monaco viene considerato un’operazione minore, quasi di contorno.
Magari può esserlo per il valore del cartellino, circa 5 milioni, decisamente inferiore rispetto a quello degli altri attaccanti esterni accostati alla Roma, ma non lo è di sicuro per il valore assoluto del calciatore. Tanto per capirci, è una potenziale futura clamorosa plusvalenza di mercato. La trattativa col Monaco viene segnalata in fase avanzata. Intanto è fatta per l’ingaggio dell’olandese Urby Emanuelson. L’ex milanista è atteso a Trigoria tra oggi e domani. Il laterale sinistro occuperà la casella lasciata libera dal neo interista Dodò, preso a zero euro, prestato ora per 1,2 milioni ma ceduto in realtà per la bellezza di 9. In attesa dello stadio di proprietà, il principale elisir per le finanze della Roma è il capo del suo settore tecnico. È il signor Walter Sabatini.