La penna degli Altri 30/07/2014 10:23
Pallotta: «Tavecchio imbarazzante, così umilia l’Italia»
IL ROMANISTA - «Quando si parte l’obiettivo è sempre lo stesso: vincere lo scudetto, giocare in Champions e, perché no, anche vincere la Champions, lo ritengo un risultato alla nostra portata». E’ un James Pallotta travolgente quello che ha parlato ieri in conferenza stampa negli Stati Uniti. Il presidente giallorosso è al seguito della squadra nella tournée americana e ha scelto di parlare in una giornata importante, a poche ore dalla sfida della notte appena trascorsa a Dallas contro Il Real Madrid. Ovvero contro i campioni d’Europa. Un anticipo delle notti di Champions che attendono la Roma tra poche settimane. Una Roma con grandi ambizioni, come quelle del suo presidente. Che ha risposto con fermezza a tutte le domande che gli sono state rivolte. Dagli obiettivi stagionali al mercato («Benatia non è mai stato in vendita, non abbiamo mai ricevuto un’offerta e non abbiamo intavolato delle trattative. È un giocatore della Roma e lo sarà anche l’anno prossimo»), dalla costruzione dello stadio («Siamo stati molto trasparenti. In molti ritengono questo progetto di fondamentale importante per la Roma, sicuramente è così ma lo è ancora di più per l’Italia») alla elezione del nuovo presidente federale. La Roma non aveva appoggiato Tavecchio anche prima della sua frase che ha scatenato la furia di tutte le istituzioni calcistiche mondiali (prima la Fifa e ieri anche la Uefa), ora l’opposizione del club alla candidatura di Tavecchio è ancora più dura: «Non riteniamo questo candidato rappresentativo dell’Italia e sicuramente non lo è per la Roma - ha detto Pallotta -. Sono francamente sorpreso che altri club offrano il loro sostegno. Per quel che mi riguarda, non è il nostro presidente di federazione». Insomma, un Pallotta a 360 gradi. Ecco tutte le sue dichiarazioni.
Quanto è importante la sfida con il Real Madrid?
Ha la percezione che la Roma sta crescendo come seguito in America? La tournée è importante per il brand ma è soprattutto importante per vedere i giocatori prendere sintonia tra di loro. Abbiamo giovani talenti. Naturalmente è un’occasione per misurarsi contro una grande squadra, la squadra campione d’Europa in carica. E’ un assaggio di Champions, sebbene si tratti di un’amichevole, ma quando si va in campo tutti vogliono vincere. E’ anche una bella esperienza per i giocatori girare gli Stati Uniti e conoscere questo Paese.
Tavecchio è al centro delle polemiche per la sua affermazione "razzista". Come si pone la Roma verso la sua situazione?
La nostra posizione è stata chiara dall’inizio, prima ancora che ci fossero ulteriori passaggi di questa questione. Riteniamo queste dichiarazioni imbarazzanti e umilianti per l’Italia, non riteniamo questo candidato rappresentativo dell’Italia e sicuramente non lo è per la Roma. Sono francamente sorpreso che altri club offrano il loro sostegno. Per quel che mi riguarda, non è il nostro presidente di federazione.
Benatia, si sente di dire che resterà alla Roma?
Non so se ci sia stato un problema di comunicazione, ma voglio mettere in chiaro che il giocatore non è mai stato in vendita, non abbiamo mai ricevuto un’offerta e non abbiamo intavolato delle trattative. Benatia è un giocatore della Roma e lo sarà anche l’anno prossimo. E’ un giocatore importante, sia dentro sia fuori dal campo. La Roma è stata molto attiva sul mercato.
Può garantire che non verranno ceduti pezzi pregiati della squadra?
Nel mondo del calcio e in generale nel mondo del business non bisogna mai dire mai. Ma detto questo non è nostra intenzione privarci dei nostri giocatori, non vogliamo sicuramente smantellare una squadra che abbiamo costruito nel corso degli anni, offrendo contratti a lungo termine. In questo senso hanno lavorato il ds Sabatini, Garcia e il suo staff tecnico. E’ sempre bene ascoltare le offerte che arrivano, ma non abbiamo mai fatto il primo passo. Siamo stati contattati da diverse grandi squadre, visto che abbiamo tanti giocatori di grande talento. Riguardo i grandi calciatori, francamente io li considero un po’ tutti uguali, tranne Totti (ride, ndr). A parte gli scherzi, non è nel nostro interesse smantellare una squadra che abbiamo costruito con pazienza, grazie a Walter (Sabatini, ndr), Italo (Zanzi, ndr), Mauro (Baldissoni, ndr) e Ricky (Massara, ndr) e forse anche con il mio piccolo contributo.
Riterrebbe un fallimento non vincere lo scudetto quest’anno?
In realtà gli obiettivi di questa stagione non sono diversi da quelli delle stagioni passate. Lo scorso anno il nostro obiettivo era vincere lo scudetto, poi la Juve ha fatto una grande stagione, ma siamo stati degli ottimi rivali. Vorrei sottolineare che lo scorso anno molti dei nostri giocatori giocavano insieme per la prima volta, ci sono stati degli infortuni, Destro è rientrato in ritardo, mentre la Juve ha avuto un’ottima regolarità di rendimento. E’ quello che vogliamo fare noi quest’anno. Quando si parte l’obiettivo è sempre lo stesso: vincere lo scudetto, giocare in Champions e, perché no, anche vincere la Champions, lo ritengo un risultato alla nostra portata. Penso all’esempio dell’Atletico Madrid, per quello che ha fatto quest’anno. Credo che abbiamo lavorato in questo senso, rafforzando la rosa in molti reparti. Siamo stati molto attivi sul mercato, come ho detto prima, abbiamo una rosa ampia. Speriamo di non avere infortuni, speriamo che Strootman possa tornare sui livelli di rendimento che conosciamo. Il nostro obiettivo è essere sempre una squadra di vertice, in Italia e in Europa, per ogni singola stagione che inizia.
In Italia ci sono polemiche sulla costruzione del nuovo stadio, lei come risponde?
E’ ancora fiducioso nei confronti delle istituzioni? In qualsiasi progetto di questa portata ci sono voci discordanti. Siamo stati molto trasparenti, abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità. Il processo va avanti da un anno e mezzo. In molti ritengono questo progetto di fondamentale importanza per la Roma, sicuramente è così ma lo è ancora di più per l’Italia. Perché manda un messaggio chiaro agli investitori: che in Italia è possibile investire, fare del business, che l’Italia è un Paese in cui questi processi sono trasparenti. Manda il messaggio che il popolo italiano vuole questi investimenti, perché sono importanti sotto il profilo occupazionale. Basta pensare alla piaga della disoccupazione giovanile in Italia, che è assolutamente inaccettabile. Creeremo 3000 posti di lavoro soltanto per la realizzazione dello stadio, altri 3000 se ne aggiungeranno a opera completata. E’ un processo importante in pieno svolgimento.
Ha detto che potremo vedere un giocatore americano con la maglia della Roma, ci può dare qualche indicazione su chi sia?
Ci stiamo lavorando, proprio oggi o avuto dei colloqui a riguardo. Al termine di questo incontro con voi spero di approfondire questi discorsi. Sono sicuro che sarà un’operazione di cui beneficeranno tutti. Forse ho parlato troppo presto, ma è un mio difetto. Presto ci saranno annunci su collaborazioni tra la Roma e vivai importanti negli Stati Uniti, vogliamo continuare ad avere una stretta collaborazione con la MLS