La penna degli Altri 22/07/2014 10:30

Figc, Albertini sfida Tavecchio

Albertini

IL ROMANISTA (A. F. FERRARI) - Albertini ha deciso: si candida. L’ex vicepresidente federale ieri ha sciolto le riserve: «Mi metto a disposizione per essere regista di questo cambio di marcia», le sue parole in conferenza stampa. Una disponibilità che gli è stata chiesta da diversi club per contrastare la candidatura del presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio in vista dell’elezione in programma per l’11 agosto. Tra questi anche la Roma che qualche settimana fa è stata chiarissima: «La As Roma - ha detto il presidente Pallotta - è a favore dell’assoluto rinnovamento di governance, regole e uomini che fino ad oggi hanno gestito il calcio italiano portandolo ad una perdita di credibilità ed interesse sul mercato domestico e ancor di più su quello internazionale».

«Ci vuole una volontà comune per poter cambiare la situazione della Federazione - le parole di Albertini ieri in conferenza stampa -. Ho maturato la possibilità di far qualcosa e ho visto che è molto difficile arrivare a una programmazione». Una candidatura che inizialmente non era nell’aria: «Cosa è cambiato? Sono cambiati tutti gli scenari, perché non avrei mai pensato alle dimissioni di Prandelli e Abete e in questo mese ho cominciato a ricevere tante telefonate e tanti apprezzamenti da parte della gente per potermi mettere a disposizione ». L’ex calciatore ha poi spiegato i motivi che l’hanno spinto a candidarsi: «Prima di tutto per il mio percorso personale, poi per le persone che mi hanno chiamato. Ho maturato una mia filosofia, un terzo della mia carriera è stato fatto in giacca e cravatta - ha aggiunto -. Su 14 manifestazioni internazionali il mio impegno è stato molto di più in queste vesti che quando ero calciatore e ho maturato qualcosa a livello europeo».

Poi qualche parola sul programma: «Dobbiamo partire dalla valorizzazione dei settori giovanili, ridurre il numero delle squadre in Serie A è riduttivo. Bisogna puntare alla crescita dei giovani». Come? «Bisogna vedere gli altri paesi, si parla al modello tedesco: noi abbiamo un’altra cultura ma dobbiamo raggiungere lo stesso obiettivo. Nonostante le limitazioni sugli stranieri noi ne abbiamo di più della Bundesliga, i nostri giocatori arrivano in Nazionale a 27 anni quando dalle altre parti esordiscono a 24, vedi l’esempio di Parolo». Albertini ha poi aggiunto: «Dobbiamo mettere un numero limitato di giocatori in rosa, per difendere il prodotto del nostro vivaio. Altro punto che ho maturato è la forza di essere sul territorio. Nessuno ha la forza di una Lega Dilettanti che permette di toccare tutti i comuni. Siamo l’unico paese ad avere tre leghe professioniste. Questa può essere un’opportunità, che può essere colta, condivisa, con grande personalità». Per Albertini, comunque, non sarà facile conquistare la poltrona di presidente federale dato che Tavecchio, ad ora, avrebbe circa il 60% dei consensi. Intanto in questa settimana il presidente dei Dilettanti terminerà le consultazioni, la Lega giovedì dovrebbe approvare un documeto programmatico (stilato da Agnelli e Lotito) e domenica scadrà il termine per la presentazione delle candidature, che a questo punto saranno solo due: Albertini e Tavecchio.