La penna degli Altri 25/07/2014 09:42

E Sabatini diventa: «Pio tutto»

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IL TEMPO (F. SCHITO) - È sempre derby nella capitale. Se ancora ce ne fosse ulteriore bisogno, l'ultima dimostrazione si è avuta in questi ultimi giorni relativamente al caso Astori. Il difensore che sembrava destinato ad approdare sulla sponda biancoceleste del Tevere, grazie a un colpo di mano di , ora è arrivato agli ordini di con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il web si è trasformato dunque nel contenitore delle reazioni delle due tifoserie. Felici i giallorossi, distrutti i biancocelesti per la nuova beffa.

Sono i romanisti i più scatenati, com’è logico che sia visto l’ultimo colpo di mercato. Si parte con le immagini postate sui social network: in una si vede proprio il ds della Roma, vestito da pontefice con l'azzeccata scelta del nome «Pio tutto», per poi passare alla presentazione del nuovo acquisto nella sala stampa di Trigoria con tanto di Zanzi sorridente «La Roma ha preso anche Gesù», per sottolineare i tanti acquisti centrati dalla società romanista. I tifosi giallorossi non hanno risparmiato nemmeno in po' i cugini rimasti a bocca asciutta: «Noi Astori, voi P...astori», lo slogan che ha riscosso maggior successo, ma anche «Quanto ci si mette Astori per arrivare da Formello a Trigoria? fino ad arrivare a «Never ending Astori».

Di umore decisamente diverso i supporter biancocelesti, sempre più rassegnati all'idea di dover sopportare il loro presidente o come viene spesso chiamato «gestore», reo di non voler rendere la Lazio una squadra competitiva.
Su è stata ripresa una frase detta da Paolo Di Canio qualche anno fa «La Roma è una società fortunata perché ha due presidenti: uno nella Lazio e uno nella Roma». Gli sfoghi proseguono con analisi di una certa profondità: «Che poi, ci stiamo avvelenando per Astori... Capirei Van Basten, Ronaldo o . Pensa come c'ha ridotti». E ancora: «Grazie Lotito, nella serie A sei nella top 20 dei presidenti». Per concludere: «Ridotti ad elemosinare giocatori che la Roma prende per la panchina, abbiamo trattato due mesi due, per tirare 500mila euro sul prezzo. Roba che Cragnotti ci si accendeva il sigaro con quella cifra». Ma erano altri tempi e adesso il mondo è completamente cambiato.