La penna degli Altri 18/07/2014 11:04
E il grande colpo viene snobbato dai media
IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - È straordinario, forse storico ciò che sta accadendo nella Capitale. L’acquisto di Iturbe ha messo in subbuglio la città, rimbalzando come una sfera impazzita pure fra i monti, al mare o in qualsiasi luogo di vacanza dove siano presenti i tifosi romanisti. Commenti di compiacimento continuano ancora ad intrecciarsi sul filo dei telefoni bollenti. «L’abbiamo soffiato alla Juve - urlava l’amico Stefano sperduto sulle colline di Norcia e rimasto al lume di candela per i frequenti temporali - raccontami i particolari, qui stiamo impazzendo dalla felicità». Gli hanno fatto eco Nico e Fabrizio, portavoce di decine di amici che in pochi minuti sono diventati centinaia e in virtù dell’effetto domino, saliti a migliaia. «Non possiamo più nasconderci. Dopo Keita, Cole, Emanuelson, Uçan, con l’arrivo di Iturbe si completa uno squadrone di valore senza confini. La Roma deve puntare dritta allo scudetto».
Questo dice in sostanza la voce di tutta la città. Raccoglierla è stato un piacere, come quello di girarla al "Romanista" il quale trova nelle edicole il trampolino di lancio per diffondere la gioia fra quanti amano l’insostituibile carta stampata del giornale. Che c’è di meglio sfogliare e bearsi dei dettagli, rileggere cento volte la cronaca dell’evento che altrimenti svanirebbe presto nel chiacchiericcio dell’etere? Purtroppo non è mancata la parte dolente della medaglia. E’stato davvero sorprendente constatare come ad alcune tv di risonanza nazionale sembra essere sfuggita la dimensione dell’avvenimento Iturbe, unico e più costoso colpo di mercato in Italia.
Il notiziario sportivo di Mediaset è parso afflitto da improvvisa stitichezza. Fino a 48 ore prima era stato proprio l’attaccante argentino a consigliare l’apertura del giornale. Va bene sostituirla con il casino scoppiato in casa Juventus, ma relegare in fondo, fra le notizie spicciole, il trasferimento di Iturbe è sembrato decisamente umoristico. Troppo tardi qualcuno ha cercato di riparare a denti stretti: «Si annuncia una Roma devastante, candidata a vincere lo scudetto».
Semplice distrazione, oppure livore dilagante? Fate voi. Noi sappiamo soltanto che l’argentino è rimasto in prima pagina come acquisto del secolo, fin tanto che se lo contendevano Juventus e Milan. Poi le bocche si sono improvvisamente cucite davanti all’inattesa botta romanista. Sperare in sorte migliore dai teleschermi di Sky è stato completamente inutile. Lo schieramento mediatico di Murdoch è stato chiamato a dare il meglio di sé nella descrizione e interpretazione della tragedia juventina. C’è mancato poco che andassero ad intervistare pure la nonna della portiera, chiamata ad esprimere un parere sulle vicissitudini della vecchia signora. Si sono inventati pure un referendum popolare dal quale è uscito con le ossa rotte il povero Allegri il quale è sembrato un agnellino posto sull’altare sacrificale. Poi è partito l’ordine della vecchia madama, prontamente recepito. «Conte ha lasciato per stanchezza ». Sic!
Il criterio giornalistico è giusto ma non quando si sconfina in una esagerata presa in giro. In tutta questa caciara si è parlato di Iturbe, dell’attacco atomico Totti - Iturbe-Gervinho, della squadra di Garcia pronta a decollare verso mete impensabili? Poca roba, quasi di striscio, venuta fuori dal lassativo fatto ingoiare da Sabatini. Premevano di più le interviste all’allenatore della Primavera del Parma, sostanziose puntate nei ritiri del Sassuolo, di Atalanta e Lazio, ovviamente di Inter e Milan, in America per parlare di baseball e nella tappa del Tour de France. Che orrore commentare più diffusamente il capitolo Iturbe che chiama la Roma candidata al titolo. Toccando con mano come i soloni della tv continuino a identificare l’Italia calcistica con la sola Juventus, il popolo romanista si alza irridente e sfoderando la sua ironia bolla tutti, compreso l’invidioso presidente dirimpettaio della squadra minore della Capitale, con un sonoro nun ce volete sta’!