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La penna degli Altri 27/06/2014 10:48

Il presidente della Federcalcio è una questione di leghe

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IL MESSAGGERO (C. SANTI) - Lunedì prossimo in via Allegri Giancarlo Abete si presenterà davanti ai suoi consiglieri per rimettere il mandato di presidente. Lo stesso faranno i consiglieri: la Federcalcio rimarrà senza governo. La transizione, ossia il periodo fino a quando il calcio non avrà una nuova struttura dirigenziale, con la data del prossimo 11 agosto che verrà ufficializzata proprio lunedì, sarà gestita dal vice presidente vicario Carlo Tavecchio, numero 1 dei Dilettanti anche se non è da escludere che possa essere lo stesso Abete a farlo. L’attuale presidente dimissionario vuole uscire subito dal suo incarico mantenendo però il posto nella Giunta del Coni e il ruolo di vice presidente dell’Uefa.

Il calcio ha fretta di ritrovare il suo management per tornare alla normalità e ripartire con nuovi stimoli pensando in grande con senso di responsabilità, scegliendo il ì giusto che dovrà essere un professionista di valore senza badare ai soldi da spendere per il contratto (niente populismo, per carità), a patto ne valga la pena. Un ì senza carisma e senza esperienza internazionale non può fare al caso di una nazionale come l’Italia. Non è possibile fare esperimenti con gli azzurri.
Dicevamo dell’Assemblea che dovrà eleggere il nuovo presidente, Assemblea che vedrà 279 delegati in rappresentanza dell’intero movimento. I voti dei delegati hanno un peso diverso. Esiste difatti la ponderazione dei voti per ciascun delegato. Le Leghe professionistiche rappresentano il 34% con una ripartizione diversa (serie A, 3,09; serie B 1,17 e Lega Pro 1,27); la LND un altro 34% (1,95 il valore del voto per delegato); i giocatori (AIC) incidono per il 20%, gli allenatori (AIAC) per il 10% e gli arbitri (AIA) il 2%.
Si comincia lunedì con il Cf con l’indicazione dell’11 agosto per l’elezione. Le tre Leghe professionistiche, quella di A, di B e la lega Pro, ciascuna in un’Assemblea, dovranno decidere su chi votare. Queste tre associazioni saranno rappresentate nell’Assemblea dell’11 agosto dai presidenti dei club, i 20 della serie A, i 22 della B e i 60 della Lega Pro. Più complicato il passaggio per la Lega Nazionale Dilettanti per arrivare ai delegati. Devono essere convocate ben 21 assemblee essendoci 18 comitati, il calcio a cinque e i comitati autonomi di Trento e di Bolzano. Il 3 luglio partiranno le convocazioni, c’è un mese di tempo per effettuarle e scegliere i 90 delegati per l’Assemblea elettiva. È chiaro che l’elezione del nuovo padrone del calcio passa per i voti delle Leghe.
L’elezione del presidente avviene al primo scrutinio se il candidato riporta la maggioranza di tre quarti dei voti mentre al secondo scrutinio occorrono i due terzi dei voti e al terzo la maggioranza. Se in quest’ultima possibilità nessuno raggiunge il quorum, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto più preferenze.

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