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La penna degli Altri 05/06/2014 23:35

Cagliari, Cellino: "Gli americani sono spariti. Vendo a Giulini"

cellino

REPUBBLICA.IT (M. MONTI) - Cellino gela Cagliari: "Gli americani stavano tergiversando. Volevano altri 90 giorni di tempo. Ho accettato di vendere a Giulini e dovrebbe essere ultimato tutto a breve. Auguro loro ogni bene. Ora il mio cuore è con il Leeds per il quale spenderò tutte le mie energie". Parole che cambiano le carte in tavola, che si vanno a sommare alle dichiarazioni rilasciate in mattinata al quotidiano locale "L'Unione Sarda": "Il fondo Usa? Cercatelo a 'Chi l'ha visto?'. Io dopo l'accordo di Miami non ho più sentito nessuno e non ho visto soldi".

CELLINO SHOCK, ORA CEDE A GIULINI - "Dopo l'incontro di Miami, in cui non ho visto nessun rappresentante di possibili investitori, aspettavo delle mosse concrete che non si sono realizzate. Nulla di nulla. Ho ricevuto Silvestrone perché me lo chiedevano i tifosi". Massimo Cellino affida le sue rivelazioni shock alle pagine del quotidiano locale sardo che in settimana è stato protagonista di un'accesa querelle nei confronti dello stesso Silvestrone: insulti, minacce di querele e una battaglia che, agli occhi di alcuni, stava distogliendo l'attenzione dai reali problemi della trattativa e dal possibile esito negativo dell'affare. Poi rincalza in viva voce tramite Sky: "Ho accettato di vendere a Giulini". Che l'attuale presidente del Leeds fosse intenzionato a vendere il club sardo lo si era evinto dall'intervista rilasciata in mattinata al quotidiano cagliaritano: "Voglio cedere. Resta poco tempo per programmare seriamente la stagione". Disposto a versare circa 40 milioni nelle casse del presidente, Tommaso Giulini sembrerebbe tornato candidato numero uno per rilevare la società rossoblu, e in tempi rapidi: "Le idee degli americani sono molto buone, ma le vedo a lunga scadenza", aveva detto alcuni giorni fa l'imprenditore della Fluorsid. Una "lunga scadenza" che mal si concilia con la volontà di Cellino di mettere presto un punto alla vicenda, il quale potrebbe dunque approfittare delle garanzie fornite da Giulini sul breve periodo, per passare il testimone del club già a partire dai prossimi giorni.

IL BLOCCO PER IL PRE-CONTRATTO - Il motivo di questa sterzata nella trattativa è da ricercare nel malcontento del presidente rossoblu circa gli accordi fissati nel contratto preliminare di vendita, proprio in occasione dell'incontro a Miami al termine del quale, lo stesso Cellino, aveva dichiarato: "I tifosi vogliono gli americani, accetterò la proposta per il bene della Sardegna". Parole che stridono con l'attacco verbale odierno: "Ho sempre pensato che Silvestrone rappresentasse solo se stesso. Il sindaco lo ha fatto entrare in Comune, i tifosi volevano che lo ricevessi e l'ho ricevuto. E invece soldi non ce ne sono e neppure investitori". Poi, ritratta nuovamente, confermando la reale esistenza degli investitori, "Gli americani volevano altri 90 giorni di tempo", lasciando interdetti i tifosi che stanno assistendo agli sviluppi controversi della vicenda, con una certa trepidazione.

BLOCCATO IL CONTRATTO PRELIMINARE DI VENDITA - Una parola, Cellino, l'ha dedicata anche a Dan Meis, il noto architetto americano che si è esposto sin dai primi giorni in prima persona sulla progettazione del nuovo stadio del Cagliari, il cui ruolo aveva garantito fiducia ai sardi sulla reale consistenza della trattativa: "Meis mi ha detto che progetterebbe volentieri lo stadio, ma nulla sapeva di questioni finanziarie". La mancanza di soldi e garanzie finanziarie a cui Cellino fa riferimento, sono motivate dal mancato versamento della caparra di 10 milioni (di sterline) che avrebbe dovuto percepire alla stipula del pre-contratto. Liquidità necessaria visti i tanti problemi che deve affrontare entro fine mese al Leeds (la gestione del personale di Ellan Road e del centro sportivo di Thorp Arch) ed elemento che ha contribuito a raffreddare gli spiriti della cordata statunitense, inizialmente propensa a versare la sola cifra di 5 milioni. Ieri la commissione provinciale di vigilanza aveva dato ieri il via libera all'apertura del Sant'Elia a 16000 posti: una concessione che non ha coinciso, però, con lo sblocco della trattativa nonostante fosse stato Luca Silvestrone, incaricato dallo stesso Cellino, a presiedere all'incontro con le istituzioni in Comune, a nome del Cagliari. "Noi vi assicuro che non ci tiriamo indietro - aveva risposto stamane Luca Silvestrone - La trattativa c'è, ed è in piedi. Non so però quale sia la tempistica per arrivare ad una conclusione dell'affare. Oggi sentirò gli investitori per decidere come tutelarci. Se esiste la volontà di andare avanti, confermata anche questa notte, per noi nulla cambia - prosegue il manager emiliano - Vogliono screditarmi per far perdere credibilità e mettere in fuga coloro che vogliono fare il bene della Sardegna". 

Proprio questa notte, infatti, erano giunte garanzie da parte dell'avvocato del Cagliari Accardi e da alcuni stretti collaboratori dello stesso Cellino, che hanno spinto i consulenti tecnici e i legali del consorzio americano a creare una nuova bozza del contratto preliminare di vendita specificando che sarebbe stato rispettato il versamento della cifra pattuita come parcella iniziale, in attesa dell'incontro a Londra tra le parti. Nulla di fatto, come ha ribadito il presidente del club rossoblu. Il mancato meeting, inizialmente previsto in data odierna, tra Cellino e i rappresentanti dei fondi U. S. A. ha tenuto la piazza cagliaritana con il fiato sospeso per tutte queste ore: incontro che, però, potrebbe saltare definitivamente dopo aver appreso la notizia dell'avvenuta cessione del club all'imprenditore a capo della Fluorsid, Tommaso Giulini. L'alone di silenzio, derivante dal patto di riservatezza siglato dalle individualità coinvolte nella trattativa, ha permesso in questi mesi di poter lavorare in sordina al fine di trovare una sinergia necessaria ad affrontare i primi passi preliminari tra Cellino e gli americani. Adesso, però, per i tifosi del Cagliari è giunto il momento di sapere chi si celasse dietro la cordata americana e capire quale sarà l'effettivo futuro del club rossoblu.

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