La penna degli Altri 10/06/2014 20:56
Brasile, Scolari non cambia idea: Hernanes e Maicon partono in panchina
GAZZETTA.IT (L. CALAMAI) - Il Profeta è una maschera di ghiaccio. Sapeva che Felipao aveva già deciso da un anno gli undici titolari ma sperava di avere la possibilità di rimettere in discussione le gerarchie. Invece, niente. La Seleçao debutterà contro la Croazia con il solito 4-2-3-1 e la coppia davanti alla difesa sarà composta da Paulinho e Luiz Gustavo. Il centrocampista dell’Inter è un’alternativa. Ruolo che divide insieme a Fernandinho, uno che sta scalando posizioni nella hit-parade del tecnico brasiliano. Il problema di Hernanes è il modulo. Per lui avrebbe funzionato meglio il 4-3-3 dove avrebbe potuto esibirsi come una classica mezzala di qualità. In qualche partitella di fine allenamento, nell’atmosfera ovattata di Teresopolis, il buon Felipao ha schierato il nerazzurro anche come uno dei tre rifinitori dietro a Fred. Quasi sempre quello centrale. Niente di strano. Il Profeta nasce nel San Paolo come trequartista e anche nella Lazio a volte è stato utilizzato addirittura come seconda punta. Ruolo che lo può portare al gol grazie alle sue precise conclusioni dalla distanza. I due centrocampisti centrali devono avere, invece, come primo requisito capacità in fase di interdizione. E questo non è, di sicuro, il mestiere di Hernanes.
MAICON IN SECONDA FILA — Partirà in panchina, ma tenendo il motore caldo, anche Maicon. Il difensore della Roma continua la sua "guerra" calcistica con Dani Alves. Una rivalità nel nome della Seleçao che dura ormai da una vita. L’ex c.t. Carlo Dunga ha vinto una Coppa America e una Confederations con Maicon titolarissimo; Mano Menezes prima e Scolari poi, hanno invece puntato sull’esterno del Barcellona. E per non fargli ombra per un lungo periodo Maicon è rimasto ai margini della nazionale. Dani, però, non vive un momento travolgente. Invecchiando ha conservato l’abilità in fase offensiva, ma è andato sempre più in difficoltà nella marcatura di esterni d’attacco rapidi. Felipao ha seguito con grande attenzione l’ultimo campionato della Roma di Garcia. Dove Maicon è tornato quello vero. Quello dei tempi d’oro dell’Inter, capace di garantire alla grande le due fasi. Il difensore esterno di cui ha bisogno Scolari per sviluppare in maniera corretta il 4-2-3-1. Contro la Croazia non ci saranno rivoluzioni. Dani Alves sarà titolare. Maicon, però, è qualcosa in più di una semplice riserva. E lui lo sa benissimo come testimonia l’intensità che dimostra in ogni seduta d’allenamento. A proposito, il giallorosso ha perso anche qualche chilo. Altro segnale importante.
HENRIQUE — Il terzo "italiano do Brasil"; è Adriano Buss Henrique. Lui è un figlioccio di Felipao. Insieme hanno avuto modo di conoscersi nel Palmeiras. Un rapporto vero, forte. Ecco il perché di una convocazione che non era scontata. Scolari apprezza tre cose del giocatore del Napoli: la personalità, la capacità di giostrare in quasi tutti i ruoli della difesa e la disciplina tattica. In più Henrique sarà una figura preziosa all’interno dello spogliatoio perché conosce a occhi chiusi pensieri e metodologie di lavoro del c.t.. Difficile, invece, che riesca a trovare spazio in campo. Felipao, a differenza di Benitez, lo considera soprattutto un difensore centrale. In quella posizione i due titolarissimi sono Thiago Silva e David Luiz e la prima riserva è Dante. Ma Henrique considera già una vittoria poter partecipare, da protagonista, alla grande sfida del Mondiale. Sognando di alzare la Coppa il 13 luglio nel mitico Maracanà.