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La penna degli Altri 29/06/2014 11:37

Allegri ct? Tanto vale Fassino

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IL FATTO QUOTIDIANO (A. SCANZI) - È DIFFICILE individuare oggi un allenatore in grado di fare peggio di Prandelli in Brasile, però forse la Federazione è riuscita a trovarlo: Allegri. I nomi di questi giorni sono tutti più o meno auspicabili, in particolare Spalletti, Mancini e Guidolin (Cabrini un po’ meno). Uno dei più papabili è però Allegri, e davvero non se ne capisce il motivo, a meno che aver vinto uno scudetto per mancanza di avversari e averne perso un altro da strafavoriti (complice il gol negato a Muntari) siano requisiti sufficienti. Allegri è ricordato dai milanisti, e non solo da loro, per non avere mai dato uno straccio di gioco ai rossoneri e per avere regalato Pirlo alla . Livornese atipico, 47 anni, da calciatore era assai indisciplinato. Dribblatore in campo e all’altare, scampò al matrimonio un attimo prima di celebrarlo. In panchina pare l’opposto: piangina con arbitri e giornalisti, yesman zelantissimo coi Presidenti perfino sulle pettinature da sfoggiare (“Allegri dovrebbe tagliarsi i capelli”, ordinò Silvio. E Max obbedì)

SCRIVEVA ieri Giancarlo Dotto su Dagospia: “Il nome di Allegri è malinconia pura. (...) Ci stiamo consegnando all’uomo che passerà alla storia per aver consegnato Pirlo alla , con la scusa che era al capolinea. Uno che di carismatico ha solo il volto. Purché non parli e non rida”. Ilare più che altro nel cognome, Allegri ha le sembianze di un Fassino allenatore, che predica un gioco vieppiù elementare: “Passala a Ibrahimovic, che poi ci pensa lui”. Come Pelé in Fuga per la vittoria. Solo che l’Italia non ha Pelé né Ibrahimovic, e consegnare la Nazionale a lui per rilanciarsi sarebbe quasi come regalare il paese ad Alfano per uscire dalla crisi.

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