La penna degli Altri 09/05/2014 17:23
Roma, Garcia e Baldissoni alla Luiss. Il tecnico: "Contro la Juve 11 lupi"
REPUBBLICA.IT (M. MONTI) - "Non mi aspettavo questo Olimpico-bis". Un vero boato tra cori e ovazioni, quello che ha accolto Rudi Garcia all'interno dell'aula chiesa della Luiss Guido Carli. I circa 500 studenti che hanno assistito alla prima presentazione pubblica del libro "Tutte le strade portano a Roma", non si sono fatti sfuggire l'occasione di rivolgere i complimenti, e i ringraziamenti, al tecnico francese. Rudi Garcia si è espresso sul potere della comunicazione nel mondo del calcio, sulla stagione della sua squadra e sul prossimo impegno con la Juventus: "Sono sicuro che domenica vedremo 11 lupi in campo". Ad accompagnare il tecnico, anche il dg Mauro Baldissoni, rimasto sorpreso dal tanto affetto dei partecipanti, che dovrà attendere domani per un primo incontro con il presidente della Roma James Pallotta, arrivato questa mattina nella capitale.
GARCIA E BALDISSONI ALLA LUISS - Arrivato nella sede Luiss di Viale Romania intorno le 11.30, Rudi Garcia ha presentato, per la prima volta pubblicamente, l'autobiografia "Tutte le strade portano a Roma", scritta con la collaborazione di Denis Chaumier: "Mi piace parlare del mio mestiere, non della mia vita privata. Ma in questo libro c'è molto di me e della mia passione per il mondo del calcio". Un'occasione, però, per parlare anche del futuro, del rinnovo contrattuale e dello speciale rapporto con i tifosi della Roma: "Loro sono una delle tifoserie più belle d'Europa. E' stato brutto giocare senza i supporters in alcune partite, ma ciò di cui sono contento è avergli ridato l'orgoglio che meritano. Vedere tutto lo stadio festeggiare con la squadra dopo la vittoria contro il Milan - ha aggiunto Garcia - è una cosa che mi ha reso veramente felice".
I tifosi, però, si domandano se le strade tra il club giallorosso e l'allenatore siano destinate a convergere anche in futuro. Si attendono, in questi giorni romani di James Pallotta, novità relative al rinnovo contrattuale. "Io lavoro a Roma come ho fatto prima negli altri club, come se fosse il mio ultimo. Nel calcio è difficile prevedere le cose, siamo allenatori e molto dipende dai risultati. Quest'anno abbiamo iniziato grandi cose con la Roma. Il progetto americano - secondo l'allenatore francese - è molto ambizioso ed è ciò che mi è piaciuto quando ho incontrato Pallotta. Il presidente vuole fare della Roma uno dei più importanti club europei". James Pallotta, arrivato oggi nella capitale, spenderà una giornata con la famiglia che lo ha seguito nel viaggio a Roma per poi iniziare da domani gli incontri relativi al futuro assetto tecnico che avrà la sua squadra e alla presentazione del progetto del nuovo stadio. In agenda, infatti, come ha affermato il dg Mauro Baldissoni, "ci sono cose più importanti del mercato". La nuova casa di proprietà giallorossa, ad esempio: tra lunedì e martedì dovrebbe avvenire la presentazione del progetto cantierabile al Comune: "Ci abbiamo lavorato negli ultimi 5 giorni - ha spiegato il numero uno del club - ma ci sono cose da sistemare prima che ciò avvenga".
CORI DA STADIO DAGLI STUDENTI - Euforia da stadio, quella dei ragazzi-studenti della Luiss che hanno preso parte all'evento e che lo ha travolto sin dalle prime battute, rendendogli quasi impossibile rispondere alle domande dei moderatori. Tra questi, Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss che lo ha introdotto dedicandogli un "bravo per il contributo che ha fornito alla nostra città". Si è parlato di passione per il mondo del calcio, del rapporto con la propria famiglia, ma anche di comunicazione: "Mi sono sempre piaciute le parole - dice Rudi Garcia - ma uno che fa il mio mestiere deve essere sempre attento a ciò che si afferma. A Roma i media sono molto presenti ed oggi ognuno è padrone della propria comunicazione, grazie al supporto dei social network. All'inizio - prosegue il tecnico - la difficoltà è stata non avere una completa capacità di linguaggio. Ma era fondamentale imparare l'italiano per il rispetto del posto in cui sono venuto ad allenare. Con il traduttore certe sfumature non si colgono, come ad esempio il tono della voce. Forse - ha concluso ironizzando - verrò qui alla Luiss per studiare ancora di più".
"CONTRO LA JUVE 11 LUPI IN CAMPO" - Garcia ha poi confermato la sua indole ambiziosa, analizzando insieme agli studenti il suo approccio al lavoro: "E' importante credere in se stessi per raggiungere ciò che si vuole, senza scorciatoie. Fa parte del mio carattere: più è dura più divento combattivo e faccio in modo di reagire ai momenti delicati. Sono un eterno insoddisfatto - ha aggiunto Garcia - ma è un vantaggio perché voglio sempre migliorare e fare meglio: sarà questo l'obiettivo per la prossima stagione". Stagione che, prima di avviarsi verso il termine, passa per Roma-Juventus: "Questa settimana i ragazzi hanno scoperto un allenatore arrabbiato. Sconfitte come quella di Catania - continua il tecnico francese - possono succedere una volta, ma mi auguro non avvengano mai più. Quando abbiamo perso in questo campionato, poi abbiamo sempre collezionato una serie di vittorie importanti: domenica sono sicuro che vedremo 11 lupi in campo". Ci sarà anche Mattia Destro: "E' un grandissimo talento e mi auguro potrà andare al Mondiale. Dobbiamo continuare a lavorare sulla sua continuità".
"CACCIARE I VIOLENTI" - Garcia ha parlato anche dei fatti di Fiorentina - Napoli: "I problemi che si sono verificati prima della finale di Coppa Italia? Innanzitutto bisogna dire che ci sono persone responsabili affinché le cose migliorino. Poi però si deve fare attenzione a dire che il peggio viene dal calcio perché non è così. E' vero che succedono cose brutte, come quelle avvenute prima della finale di Coppa Italia, ma sono soprattutto specchio della società - ha sottolineato l'allenatore francese -. Prima della finale di Coppa Italia non è stato un romanista a litigare con un napoletano fuori dallo stadio tre ore prima della partita, ma solo uno stupido come può capitare anche nella vita. Contro queste cose però dobbiamo lottare in tutti i modi affinché in futuro un genitore non debba riflettere nemmeno un secondo se portare o meno figli e famiglia allo stadio. Per me lo sport è la più bella scuola di vita, si impara il rispetto per se stesso, per il proprio corpo, per le regole e l'avversario". In conclusione, Garcia ricorda come "i responsabili devono avere carattere e cacciare via questi stupidi che fanno male al calcio. Magari servirà del tempo, ma anche Roma non è stata costruita in un giorno e poi abbiamo l'esempio dell'Inghilterra dove sono riusciti a risolvere questi problemi dopo fatti anche più gravi".