La penna degli Altri 28/05/2014 10:33
Prandelli, giochi di ruolo
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Cesare Prandelli è in campo, davanti ha i suoi 31 azzurri. Da lunedì diventeranno 23. In queste ore sta scegliendo l'Italia per il mondiale. Con due priorità: 1) allestire un gruppo competitivo soprattutto sul piano fisico, visto che il clima del Brasile può incidere sul rendimento dei giocatori; 2) organizzare un sistema di gioco che, durante la partita, sia facile da cambiare. Sul primo aspetto non può ancora avere certezze: Barzagli convive da tempo con una tendinapatia cronica, «da gestire» come conferma il professor Castellacci, Paletta si trascina dietro una contusione al polpaccio, e Rossi, «clinicamente guarito» a sentire lo staff medico azzurro, sarà definitivamente valutato sabato sera a Londra. In più Maggio, appena uscito dalla convalescenza per lo pneumotorace. Non preoccupa Balotelli (sia lui che Paletta si sono allenati regolarmente): fastidio agli adduttori dovuto ai sovraccarichi di lavoro. Sulla questione tattica, invece, si studia l'adattabilità dei giocatori a passare in scioltezza dalla difesa a quattro a quella a tre.
RISCHIO PER QUATTRO
Barzagli, punto fermo della difesa, si porterà a Mangaratiba tutta la sua sofferenza: si allena con gli altri, ma evita di forzare. Diversa la posizione di Paletta: per Castellacci è recuperabile. Non deve, però, rischiare. Salterà forse l'amichevole contro l'Irlanda e non è il massimo per un giocatore che ha solo una presenza in azzurro. In questo senso Ranocchia ha il dovere di sperare: Prandelli potrebbe cambiare idea per evitare di cominciare il mondiale con due centrali non al meglio. In bilico Maggio: per il suo ruolo, Darmian e Abate (volerebbero entrambi a Rio). Su Rossi, il ct deciderà in extremis, senza ascoltare i medici e forse nemmeno i preparatori. L'attaccante, come impegno e carattere, è già promosso: «Sono stato felice di entrare tra i pre-convocati, ho subito chiamato mia mamma che sa bene quanti sacrifici ho fatto per recuperare. Ora cerco un posto nei ventitre. Con Balotelli mi trovo bene, in campo e fuori. Ci fa divertire». Dentro o fuori, dopo il test di Londra: dipende solo da Prandelli. Destro è avvertito. Come Aquilani e Parolo: Verratti sta meglio di loro. «Ci spero proprio» ammette il giovane centrocampista.
MODULO INTERCAMBIABILE
Mettiamo in fila alcuni nomi, senza sorprenderci troppo di come stanno procedendo gli addestramenti. Davanti al portiere, Buffon il titolare e anche gli altri, da destra Darmian, Barzagli, Chiellini e De Sciglio; De Rossi piazzato a presidiare la linea difessiva, Pirlo qualche metro più su, con Montolivo e Marchisio ai lati. Con questi otto giocatori, il ct passa dal 4-3-1-2, con Montolivo e Marchisio che si scambiano nel ruolo di trequartista, al 3-5-2, con De Rossi che arretra in mezzo a Barzagli e Chiellini (come fa spesso nella Roma), e con Darmian e De Sciglio che si alzano sulla linea dei centrocampisti, dove Pirlo è ovviamente il regista. Lui è così meno soffocato dalla marcatura degli avversari, perché a iniziare il gioco pensa De Rossi. «La forza della Nazionale è la difesa. Ma conta il lavoro di squadra e non solo di chi sta dietro» spiega Bonucci, escluso eccellente in queste esercitazioni, in cui gli otto giocatori devono far ripartire l'azione e risistemarsi, a tre o a quattro, a seconda degli attaccanti da affrontare. Che il ct alterna, scegliendo il tridente o le due punte con il trequartista.
PRIMI IN TANDEM
La puntualità di Cassano e Balotelli fa notizia. Sono sempre in anticipo sui compagni. SuperMario, per lo sponsor della Nazionale (e suo personale), è doppio protagonista di una divertente autointervista. Ma serio quando avverte le rivali nel mondiale: «Siamo più forti ora che all'Europeo». Qui sta bene. Proprio mente il Milan prepara la sua cessione. Sacchi, intanto, sta per lasciare l'incarico di coordinatore delle under: è stanco di viaggiare. Berlusconi potrebbe affidargli la responsabilità del settore giovanile rossonero. In campo al fianco di Prandelli, dall'inizio della settimana, c'è anche Di Biagio, ct dell'Under 21. Questione di feeling nazionale.