La penna degli Altri 03/05/2014 10:51

Pjanic, firma o mai più

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il tempo sta per scadere: entro domenica 11 maggio, penultima gara di campionato contro la , bisogna mettere per iscritto il rinnovo di . Parte insomma il countdown, a prescindere da quanto dichiarato, due settimane fa, dal bosniaco all’ex compagno Govou in una intervista su passato, presente e anche futuro. Rimbalzano, solo da un paio di giorni, via etere le parole di e insieme le varie interpretazioni. Che per la verità si restringono a due: 1) l’attaccamento alla Roma e ai tifosi giallorossi e quindi la volontà di rimanere con un nuovo e ricco accordo pluriennale fino al 30 giugno 2018; 2) l’apertura a due grandi società come il Psg e il che sarebbero ideali per il giocatore. Gli scenari non sono dunque troppi e quei concetti del centrocampista non li influenzano. Perché il pupillo di deve solo prendere una decisione e dire se accetta o meno la proposta del management di Pallotta. Con il sì, diventerebbe complicato il trasferimento durante il mercato estivo, anche per non deludere il tecnico francese (mai dire mai, comunque); con il no, la cessione, considerata la scadenza del suo attuale contratto (30 giugno 2015), resterebbe l’unica via d’uscita per la società giallorossa. Incassando circa 20 milioni.

DENTRO O FUORI
A far scattare il conto alla rovescia è stato, a pochi minuti dall’inizio della partita con il Milan (venerdì 25 aprile), il ds . «Vogliamo avere la firma di
prima della sua partenza per il mondiale». Susic, ct della Bosnia, ha chiesto di avere con una settimana d’anticipo. Niente trasferta a Marassi, gara contro il , per il giocatore che si congederà dopo la sfida all’Olimpico contro la . Ecco spiegata la data dell’11 maggio come deadline. L’intenzione dei dirigenti della Roma è di risolvere la situazione al ritorno da Catania: da lunedì ogni giorno è buono, magari aspettando per l’annuncio lo sbarco nella capitale del presidente Pallotta, atteso proprio per la partita contro la capolista.

STIPENDIO DA TOP PLAYER
La distanza tra la Roma e resta quella di sempre. Più o meno 7-800 mila euro sul fisso. Il club giallorosso offre 3 milioni e 200 mila (netti), come , più i bonus (abbastanza facili) con i quali si sfiorano i 4 milioni, il bosniaco chiede proprio 4 milioni (ingaggio base) più i premi, per sfiorare quasi i 4,5 milioni all’anno. spinge su (e su Zecca, braccio del presidente) per accontentare il calciatore, il ds sa che l’ostacolo è proprio sulla parte fissa, perché il tetto dei compensi è stato fissato, già dalla stagione scorsa, a 3 milioni. E il fair play finanziario influenza la scelta della proprietà di non esagerare con i compensi.

TENTAZIONI DALLE BIG
con Govou è sincero. Mostra riconoscenza per la Roma: «Mi sono legato molto alla à e a questo club. Ho davvero voglia di vincere qui. Sento l’affetto dei tifosi che mi amano molto e io amo loro». Ma non scarta le due possibili pretendenti al suo cartellino: «Non so che cosa succederà in futuro, ma il Psg è una bella squadra. Quanto sta accadendo a Parigi è ottimo per il calcio francese. E’ un club straordinario che si appresta a vincere la e nei prossimi anni sarà tra le migliori dieci società in Europa. Ha grandi ambizioni e per un calciatore è importante conquistare titoli e soprattutto la . Il ha ottimi giocatori con i quali è facile intendersi e ha un modo di giocare, come quello di , in cui mi troverei a mio agio. là potrei dimostrare il meglio delle mie qualità. Non sarebbe una brutta destinazione: come clima, vita e tutto il resto». Due club che, guarda caso, chiamano pure il tecnico di Nemours.