La penna degli Altri 13/05/2014 11:35

La Roma lo blinda, Pjanic brinda

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IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - Uomini di parola. , e James Pallotta. Tutti e tre l’avevano sempre detto: il matrimonio tra il bosniaco e la Roma s’ha da fare, nello specifico da prolungare. La notizia tanto attesa è arrivata circa un’ora prima del fischio d’inizio della sfida alla : ha rinnovato il contratto con la società giallorossa fino al 30 giugno 2018. «Concluderemo entro la fine del campionato» aveva assicurato , «farà parte del futuro della Roma» le parole di Pallotta venerdì scorso, «mi sento romano e romanista, e ora, se devo scegliere un posto in cui mi sento a casa mia, dico Roma» aveva detto un mese fa. Dopo il rischio di separazione, corso la scorsa estate e sventato grazie a , le offerte faraoniche rifiutate dalla società a gennaio e il gioco delle parti con i procuratori tra domanda e offerta, il tira e molla si è concluso con un lieto fine. La Roma ha blindato il suo campione, non perderà la sua stella e ha avuto l’aumento che voleva e meritava: il bosniaco percepirà 2,9 milioni l’anno con la possibilità di raggiungere facilmente quote più alte grazie ai bonus.

Sul nuovo contratto del centrocampista c’è anche una clausola di rescissione che però non deve far spaventare i tifosi: la cifra fissata è altissima, assicurano da Trigoria. «Non ho mai pensato di andare via. Le trattative sono state lunghe, ma è sempre così. La mia volontà la sapevano dall’inizio la società e il mister. L’ho detto sempre che volevo rimanere. Sono felice perché il mio futuro è stato sempre qua, con un mister che conta molto per me. Penso di aver fatto la scelta giusta. La Roma è nata per vincere» queste le parole che ha usato a fine partita per esprimere tutta la sua gioia per quella che lui stesso ha definito «una scelta di cuore».

Una giornata emozionante quella vissuta dal bosniaco domenica: l’annuncio del rinnovo, la festa all’Oimpico con il figlio Edin, il saluto ai tifosi, i complimenti dei compagni negli spogliatoi e il brindisi serale con il padre e gli agenti. Adesso si godrà i due giorni di riposo concessi da insieme alla compagna e al figlioletto. Poi domani sarà a Trigoria per salutare tutti e preparare armi e bagagli: giovedì per lui inizia l’avventura Mondiale. «Vogliamo portare il nostro Paese in alto, superando il girone - ha detto dopo Roma- -. Il nostro desiderio è far felice la gente. Per questo a Genova non ci sarò».

Dopodomani, vista anche la per il giallo rimediato contro la , risponderà alla convocazione del ct della Bosnia Susic per il ritiro pre-Mondiale e la Roma dovrà fare a meno di lui per la trasferta di Genova di domenica prossima. L’importante è che il saluto all’Olimpico del centrocampista non è stato un addio ma un arrivederci. Un arrivederci Roma carico di speranze e aspettative: «Questa squadra mi esalta, sono qui per vincere nei prossimi anni».