La penna degli Altri 12/05/2014 13:22
Il punto del Lunedì – Dotto, Caputi, Mura, Sconcerti, Maccheroni
La Roma viene beffata all'ultimo dalla Juventus, nello scontro diretto della penultima giornata di un campionato già chiuso. In "zona Cesarini", l'ex Osvaldo segna ed esulta per la rete che decide una partita che era stata definita da molti "un amichevole di lusso". Alla fine del match è stata comunque festa giallorossa per il ritorno in Champions League, dove ha presenziato anche James Pallotta.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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CORRIERE DELLO SPORT – G. DOTTO
Chi se ne frega del gol di Osvaldo! Non sarà mica una ridicola caricatura di Johnny Depp a guastarci le festa (...) Appenda il suo bilioso golletto in qualche stampella della sua biografia di rockstar immaginaria. Più brutto di Osvaldo, solo Chiellini, uno che interpreta i blocchi del basket in un modo tutto suo originalissimo, spianando facce, gomiti, denti, nasi e carotidi. (...) Ce la fanno i tifosi alla fine a cantare “Grazie Roma”, ma più mimandolo che urlandolo come sarebbe stato giusto. (...) va riconosciuto a questo gruppo di aver pienamente centrato il suo scudetto, non uno, due. Quello tecnico, il ritorno alla Champions, l’aria che più ci compete, e quello morale, il più importante, l’aver restituito a così tanta gente il piacere di sentirsi romanisti. E non era per niente facile nove mesi fa. (...)
IL MESSAGGERO - M. CAPUTI
È un vero peccato che una sfida come Roma-Juventus non contasse più nulla e che anche l’appeal per un confronto tra le più forti del torneo sia stata svilito da un’atmosfera che, prima e durante, la gara abbia avuto poco a che fare con il calcio. Migliaia di agenti coinvolti, la paura di raid e scontri, l’atteggiamento e i cori delle curve. (...) Vincendo anche a Roma, la Juventus impreziosisce la sua annata record: 99 punti e la possibilità di sfondare il tetto dei 100. Ora anche la distanza con la Roma diventa un abisso, forse è troppo, ma questo dicono i numeri. Il prossimo anno sarà dura per entrambe. La Juventus difficilmente potrà ripeter un campionato simile, la Roma avrà responsabilità che quest’anno non aveva. Si lavora già per la prossima stagione e tanti sono i nodi da sciogliere. La società giallorossa si è portata avanti confermando uno dei suoi calciatori migliori e tra i più contesi, Pjanic, un ottimo e confortante punto di partenza. La rivale è davanti a un bivio: continuare o meno il cammino con Conte. Quello degli allenatori, nelle prossime settimane, sarà un tema di grande attualità, solo Garcia e Benitez sono saldi sul ponte di comando. (...)
LA REPUBBLICA - G. MURA
Dai segnali non buoni a quelli veramente brutti e cattivi. La banana che a Bergamo hanno lanciato contro Constant. I cori a Livorno contro Giuseppe Rossi. I cori e gli striscioni a Roma contro Napoli e quelli inneggianti allo sparatore Daniele. Tutte cose di cui vantarsi con gli amici. Tutte cose di cui, secondo una corrente di pensiero, i mezzi d’informazione non dovrebbero occuparsi, non segnalarli, non commentarli. C’è stato un periodo lontano in cui scrivere di sport era scrivere di sport, e basta. Ma se si spara ad altezza d’uomo, se si tende a scambiare il razzismo con una goliardata, se si prende di mira un ragazzo appena guarito da un lungo infortunio, se il campionato s’è aperto e si chiuderà con settori degli stadi squalificati, riesce difficile concentrarsi sul ranking europeo o mondiale delle nostre squadre. Pensiamo piuttosto, tutti, a un ranking di civiltà e di pulizia che vede l’Italia del pallone sempre più distante dai primi posti.
CORSERA - M. SCONCERTI
(...) La Juve intanto si prende una grossa soddisfazione battendo il suo unico avversario per la seconda volta in due partite. La Roma nell’anno a tratti ha giocato meglio, è stata più spettacolare, ma la Juve ha confermato di essere più pronta, più insistente, più continua. In una parola, migliore. Ora vediamo cosa porterà il rimescolamento delle carte. (...)
LEGGO - F. MACCHERONI
Con la stornellata mancava la porchetta, americà. S’annamo a mette lì, Nannì: al 2˚ posto. Con un pizzico di bile di troppo. Colpa di Osvaldo: entra e segna al 94’, quando sembrava che fosse finita con qualche calcio e quella gomitata da espulsione di Chiellini a Pjanic (Prandelli, il codice?). Ma non contava prima il risultato, e non deve contare adesso. La Juve ha legittimato uno scudetto già vinto con merito, la Roma un secondo posto altrettanto meritato, che vale l’Europa che mancava da troppo. E Garcia si consoli pensando che il gol più importante l’ha messo a segno Pallotta col contratto di Pjanic. Il futuro è stato scritto con questa firma: la rincorsa al grande calcio è partita, la società non bluffava. Altre note liete: Skorupski e Toloi. Le domande? Dodò non era in buone condizioni, ma ci vuole qualcosa di più (non certo Bastos). Come in attacco, dove Destro ha dato lo stesso contributo delle ultime 4 giornate: assente. La differenza vera con la Juve è tutta lì, in attacco, dove Llorente e Tevez hanno un peso che alla Roma manca (ma Gervinho quando segna?). Un peso sottolineato dal terzo bomber bianconero, Osvaldo: per una volta, c’era da scommetterci, non sarebbe stato Osbajo...