La penna degli Altri 09/05/2014 09:49

Il bunker della Roma contro i re del gol

benatia dito sulla tempia 2014

GASPORT (A. PUGLIESE) - Il bello, a conti fatti, è che quegli 11 punti in più in classifica che valgono lo scudetto sono arrivati con una differenza di soli 4 gol. Già, perché nella «Grande bellezza» della sfida di domenica pomeriggio c’è anche la sfida tra il miglior attacco del campionato (la con 76 reti, appena 4 più della Roma, ferma a 72) e la miglior difesa del torneo (i giallorossi, appunto, che dopo il brutto scivolone di Catania hanno però raggiunto i bianconeri a quota 23 gol subiti). E tra le mille facce della supersfida dell’Olimpico, ci sarà anche questa: che cercherà di fare ancora gol all’amico Buffon e Tevez che proverà a prendersi gioco di , in un derby tutto sudamericano.

Facce decisive Il bello di questa sfida, però, forse è un aspetto ancora più sottile. La difesa della Roma si è retta tutta la stagione su due perni, e , definiti da come «la cerniera ideale». Una coppia considerata lenta e male assortita ad inizio stagione e che invece ha smentito tutti, dimostrandosi uno dei punti di forza dei giallorossi. L’attacco della ha trovato invece in Tevez (19 sigilli) e Lllorente (15 reti) due bocche da fuoco e due magnifici terminali che, in modo diverso, hanno portato in paradiso. In tutto il 44,7% dei gol bianconeri, un’infinità, considerando anche le difficoltà iniziali dell’asturiano e la cortina di dubbi che ha accompagnato l’Apache al suo sbarco in Italia. Eppure, nessuno di questi 4 gioielli andrà al Mondiale. e sicuramente (con loro neanche , da ieri a Roma per assistere alla gara), Tevez e Llorente quasi.

Già a casa al Mondiale non ci è arrivato sul campo, fallendo l’appuntamento con il suo Marocco, eliminato a sorpresa nel girone iniziale della Coppa d’Africa (a favore di Capo Verde). Mehdi, poi, nei mesi passati è stato molto duro con la sua federazione, arrivando anche a minacciare l’addio alla nazionale se non ci fosse stata un’inversione di tendenza nella gestione. Ora, con l’arrivo di Badou Ezzaki sulla panchina africana, le cose possono cambiare. Non è cambiato niente, invece, per , che dopo essere sbarcato in nazionale con Menezes, da quando c’è Scolari non è stato più preso in considerazione. «Leo è un giocatore di valore internazionale, merita di andare al Mondiale» ha detto pochi giorni fa . Scolari non l’ha ascoltato, forte anche di un quartetto di centrali come Dante, David Luiz, Thiago Silva ed Henrique. A conti fatti, Leo è il grande escluso, insieme a Miranda (Atletico Madrid).

Quasi a casa Se e sono già a casa, Tevez e Llorente hanno poche chance di esserci. Sabato a Buenos Aires ci sarà un’altra marcia (forse l’ultima) per provare a convincere il c.t. Sabella a portare Tevez. Gli hashtag su imperversano, #tevezalmundial e #sabellatevezesargentino quelli più in voga. «il Mondiale? Mi preparo per vincere il Fuerte Apache Open Golf, è diverso», ha scritto Carlitos su , dopo che nei mesi scorsi aveva fatto sapere di avere pronti per lui e famiglia i biglietti per Disneyland. E Llorente? Del Bosque a breve scioglierà gli ultimi dubbi, ma lì davanti ci sono Torres, Diego Costa, Villa e Soldado. Insomma, un affollamento che non fa ben sperare. E che, a conti fatti, toglie un po’ di sapore mondiale anche alla sfida di domenica.