La penna degli Altri 08/05/2014 10:19
Il Brasile è fatto: prima gli uomini dei calciatori. Maicon si commuove, Diego Costa «perduto»
GASPORT (P. CONDO') - Hernanes sì, Kakà no. Lo si sapeva, anche se nelle ultime ore qualche media brasiliano si era spinto a dubitare pure del regista dell’Inter: invece Scolari, che aveva fatto la gran parte delle sue scelte alla Confederations Cup dell’anno scorso, ha tirato dritto escludendo Coutinho il candidato fino a ieri dato in rimonta.
Nell’elenco dei 23 brasiliani per il Mondiale, diramato ieri da Filipao, manca Kakà, e l’alta qualità dei centrocampisti fa pensare che il milanista - tornato in Italia a stipendio (quasi) dimezzato per giocare e così tentare di agguantare un posto nella Seleçao - non sia mai stato realmente in corsa. Come Ronaldinho, come Robinho: nessuna chance estrema per la generazione che nel 2006 perse un Mondiale da grande favorita.
Maicon commosso E’ andata bene a Maicon, invece, che ieri si è un po’ commosso durante il collegamento radio con Rio, e prima di arrivare alle lacrime ha detto «questo è il momento più bello della vita dopo la nascita di mio figlio». Facile credergli: ce lo ricordiamo bene - sarà passato poco più di un anno - all’aeroporto di Manchester, avvolto in una felpa grigia troppo larga, triste solitario y final, in fuga da un’amara esperienza al City. In quel momento Maicon si trovava a un bivio: accumulare su una fredda panchina inglese gli ultimi milioni della carriera, oppure tentare il tutto per tutto con una stagione da titolare alla Roma meno pagata, più seria nei comportamenti e con la carota del Mondiale casalingo sullo sfondo. E’ giusto che la voce ora gli tremi dall’emozione: Scolari ha appena ufficializzato che nell’elenco dei 23 “eroi” chiamati a cancellare il ricordo del Maracanazo il suo nome c’è.
D.Costa e Pato perduti Anche scorrendo la lista dei convocati con un samba nelle cuffie, non tutti i 23 tasselli del puzzle di Felipao vanno al loro posto. L’esclusione da urlo è quella di Filipe Luis, mentre anche l’altro titolare dell’Atletico, il centrale Miranda, viene lasciato a casa: al loro posto promossi Maxwell ed Henrique. Scolari ha spiegato che la scelta del napoletano è stata l’ultima e la più difficile, e che la sua polivalenza difensiva ha contato parecchio. A centrocampo desta impressione la rinuncia a Lucas, che un anno e mezzo fa veniva considerato una potenziale guida della Seleçao alla pari di Neymar; Scolari ha optato per Fernandinho e Willian, i due reduci dallo Shakhtar lanciati dalla buona stagione in Premier.
Davanti, una volta perduto Diego Costa (che sarebbe stato il 9 titolare senza discussioni), viene confermato in blocco il pacchetto di un anno fa: Neymar il leader, Fred e Hulk gli altri titolari. Il predestinato “perduto” di questa generazione era Pato. Ci sono solo 5 “sopravvissuti” del 2010, mentre 16 dei 23 erano già presenti alla Confederations, secondo battesimo di Scolari, che vi entrò con la Seleçao al 22° posto del ranking Fifa (oggi è sesta). Il Mondiale casalingo è la missione della vita, e per questo implica una pressione tremenda: Felipao deve aver scelto innanzitutto gli uomini, e soltanto poi i giocatori.