La penna degli Altri 06/05/2014 09:15

Garcia «Battiamo la Juve»

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IL TEMPO (A. AUSTINI) - È servita la 36ª partita di campionato per scoprire la faccia cattiva di . Perché è vero che di sconfitte dolorose ne erano arrivate già tre, una con la e due con il fra campionato e Coppa Italia, ma a Catania, per la prima volta, il francese ha visto la sua squadra arrendersi senza lottare.

Dal volto scuro e le prime critiche lanciate davanti alle telecamere dopo la gara, ieri è passato ai fatti. Rinviato a oggi il canonico giorno di riposo post-partita necessario a livello atletico (non era mai successo quest’anno nelle settimane senza impegni), Rudi ha voluto riunire subito il gruppo a Trigoria, altrimenti c’era il rischio che l’effetto della mazzata di Catania si disperdesse.

Non contava nulla ai fini della classifica, è vero. Lo stesso lo aveva ammesso alla vigilia («il campionato è finito complimenti alla ») con l’annuncio anticipato di una resa, che a posteriori, non rifarebbe. Mai avrebbe creduto che quel messaggio fosse interpretato dai giocatori come un «permesso» a mollare. In realtà si era già accorto nella preparazione della partita che qualcuno aveva staccato la spina. Mentalmente e fisicamente. Il risultato è stato il ko peggiore della sua gestione: alla Roma non succedeva di incassare 4 gol dall’ultima gara della gestione Zeman contro il Cagliari del 1 febbraio 2013, 456 giorni prima rispetto della debacle siciliana.

è rimasto deluso a dir poco. E ieri lo ha fatto notare senza giri di parole al gruppo, chiedendo un pronto riscatto contro la . Quello che doveva essere lo scontro diretto per lo scudetto diventa la sfida dell’orgoglio. «Dobbiamo vincere, è l’ultima gara in casa» ha ribadito ieri il francese ai giocatori.

La prestazione di Catania e l’intensità dei prossimi allenamenti condizioneranno le scelta di formazione. Di sicuro torneranno a disposizione e , mentre è pronto a riprendersi il posto al centro della difesa.

La squadra stessa è rimasta sorpresa dal crollo di domenica scorsa. Un po’ tutti credevano che bastasse una Roma «normale» per battere l’ultima in classifica: la serie di nove vittorie consecutive aveva fatto sentire di nuovo quasi invincibile il gruppo e nessuno aveva calcolato il rischio di prestarsi a una figuraccia del genere. Detto questo, a Trigoria non c’è alcuna voglia di fare drammi. I dirigenti si sono confrontati con e non hanno avvertito il bisogno di aggiungere una ramanzina-bis ai calciatori.

Più che la sconfitta in sé, a & Co. scoccia semmai sentirsi chiamati in ballo sulla regolarità del campionato, dopo che l’allenatore giallorosso aveva sottolineato l’eccessiva arrendevolezza di alcuni avversari della . Non sono ovviamente piaciute le parole di Ballardini in riferimento al risultato di Catania-Roma («siamo in Italia»), anche perché - come ha fatto notare il tecnico - sono stati schierati tre diffidati in campo e Gervinho, stremato da una stagione tutta di corsa, è entrato dalla panchina già nel primo tempo.

Ora sotto con la , a patto che raccolga il guanto di sfida e si presenti con la formazione migliore. Allo stadio, comunque, sarà atmosfera da partita vera: previsti 55mila spettatori, con una folta rappresentanza bianconera anche in tribuna. Sperando che tutto fili liscio dal punto di vista dell’ordine pubblico, la Roma proverà a chiudere in bellezza un campionato da record. E avvisare la : l’anno prossimo vuole invertire i ruoli. ha ordinato anche questo ai giocatori.