La penna degli Altri 22/05/2014 11:41

Contro Gastone un vero agguato organizzato

Caos_coppa_italia

IL TEMPO (A. PARBONI /  V. IMPERITURA) - Daniele era stato riconosciuto dai tifosi partenopei: «Gastone» infatti - l’ex ultras giallorosso ritenuto dalla Procura di Roma come lo sparatore che ferì a colpi di 7,65 tre supporters napoletani nelle ore che precedettero la finale di coppa Italia tra la e il - secondo quanto emerge dall’inchiesta coordinata dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, sarebbe stato riconosciuto dalla folla di tifosi in corteo verso lo stadio Olimpico.

Gli inquirenti sarebbero arrivati a questa conclusione incrociando le dichiarazioni dei testimoni oculari degli scontri violentissimi avvenuti su via di Tor Di Quinto. I pm stanno ora accertando se il riconoscimento di da parte dei tifosi del sia avvenuto prima dell’esplosione dei colpi di pistola - quindi un agguato organizzato dei partenopei - (ipotesi che potrebbe cambiare le carte in tavola) o immediatamente dopo, quando il corteo attaccato a colpi di bomboni da parte di un commando di almeno altre 4 persone e di cui faceva parte anche lo stesso «Gastone», si riversò verso il cortile del Ciak Village per farsi giustizia da sé.

Comunque i napoletani lo conoscevano. Le indagini intanto proseguono in attesa che il gip Ebner (lo stesso che ha firmato le ordinanze di arresto per e l’obbligo di firma per i 2 tifosi napoletani feriti dai colpi di arma da fuoco) fissi la data per l’incidente probatorio richiesto anche dai legali dell’ex ultras giallorosso. L’esame commissionato dai pm intende cristallizzare anche gli esami eseguiti nelle ore e nei giorni successivi al ferimento dei tre supporters partenopei: dall’esame dello stub – risultato, nei confronti del presunto sparatore, compatibile per due particelle su tre – a quello effettuato dagli investigatori della scientifica sulla pistola utilizzata – una calibro 7,65 con matricola abrasa su cui sono al lavoro gli esperti nel tentativo di risalire al numero di matricola originario e per capire se la stessa arma sia stata utilizzata in altre occasioni – passando per i bossoli (tre esplosi e uno rimasto in canna dopo l’inceppamento dell’arma) e per alcuni indumenti rinvenuti nei pressi degli scontri.

Ulteriori esami poi sono stati commissionati per l’individuazione di possibili tracce di Dna mentre proseguono gli accertamenti per risalire ai quattro elementi del commando che aiutarono nel folle attacco al corteo. Accertamenti che sono ormai da giorni puntati sugli ambienti di estrema destra: ambienti frequentati dallo stesso «Gastone» che, per non farsi mancare proprio nulla aveva imbottito di simboli fascisti lo stanzino che occupava nell’area posta immediatamente dietro il Ciak Village.