La penna degli Altri 10/05/2014 10:56

Arriva la Juve, vigilia di paura. Tante diserzioni all’Olimpico

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CORSERA (R. FRIGNANI) - All’Olimpico per domani pomeriggio era atteso il tutto esaurito. Ma così non sarà. L’anticipo della partita alle 17.45 rispetto all’orario originario (20.45) per motivi di sicurezza dopo i gravi fatti di sabato scorso, il fatto che lo scudetto sia ormai stato vinto dalla e i timori che possa accadere ancora qualcosa hanno spinto molti a disertare l’appuntamento. La conferma è arrivata ieri in Prefettura durante la riunione operativa fra le forze dell’ordine per mettere a punto il piano di sicurezza: c’è paura e i tifosi preferiscono non rischiare. Basta il numero del personale impiegato per l’ordine pubblico - circa 2.500 uomini, compresi rinforzi da fuori Roma - per dare un’idea dell’attenzione su Roma-. Sottotono invece, secondo indiscrezioni della vigilia, la tribuna d’onore, con pochi vip e qualche attore. Controlli intensificati ai parcheggi di scambio - ma anche ai caselli autostradali - e ai tornelli dello stadio.

Ma la mente di tutti resta alla sparatoria a Tor di Quinto, all’ultrà giallorosso Daniele , arrestato per tentato omicidio, ai tre tifosi napoletani feriti a colpi di pistola. Lunedì prossimo sono stati disposti gli esami da parte della procura sulla Benelli 7.65 con matricola abrasa con la quale, secondo l’accusa, «Gastone» avrebbe aperto il fuoco - solo lui - contro gli ultrà azzurri durante la rissa fra due gruppi di tifosi: si spera di poter individuare impronte digitali (gli inquirenti sono sicuri che a maneggiare l’arma sia stato soltanto il romanista) per ricostruire nei dettagli l’intera vicenda. Anche perché negli interrogatori di ieri dei tre testimoni presenti sabato pomeriggio alla discoteca Ciak - che hanno raccontato di aver soccorso , pestato dai napoletani, e di aver recuperato la Benelli scarica - uno di loro, Donata Baglivo, ha confermato di aver cercato di allontanare i napoletani innaffiandoli con un tubo dell’acqua: improbabile che gli schizzi abbiano potuto cancellare le tracce di polvere da sparo e le impronte, ma non viene escluso che possa averli invece alterati, visto che lo stub su «Gastone» è negativo.

E mentre prosegue la caccia al commando romanista che avrebbe spalleggiato e dei 50 napoletani che, due volte, hanno assalito i giallorossi prima e dopo gli spari, Alessandra Leardi, la madre del ferito più grave, Ciro Esposito, è andata al Santo Spirito per visitare un altro tifoso napoletano colpito da un proiettile a un braccio, Carmine Fioretti. «Da mio figlio - ha raccontato - sono venuti tifosi di tutte le squadre, non solo del , ma anche del Catania, della Lazio e dei ragazzi di Ancona. C’era anche un ragazzo romano e romanista: ci ha portato una lettera che ha scritto per Ciro». E per rasserenare gli animi e riportare le famiglie allo stadio ieri è stato firmato un protocollo fra Regione e Fondazione Gabriele Sandri per «contrastare ogni forma di violenza in ambito sportivo e diffondere sul territorio, soprattutto fra i bambini e i più giovani, la cultura della legalità», con striscioni fatti dai ragazzi da esporre all’Olimpico e altri impianti e un sito internet dedicato.