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La penna degli Altri 28/04/2014 10:49

Roma e Juventus, di nuovo scintille

Garcia applaude OTTIMA MANCINI

CORSERA (G. PIACENTINI) - In principio furono prove di amicizia, con la Roma che addirittura ospitò a Trigoria la alla vigilia della Supercoppa che i bianconeri vinsero contro la Lazio, facendo infuriare i propri tifosi. Poi, con il passare delle giornate la rivalità è tornata a crescere fino a raggiungere (superare?) il livello degli anni ’80, quando giallorossi e bianconeri erano «nemici» dentro e fuori dal campo.

Da una parte le schermaglie tattiche tra i due allenatori dopo le gare in campionato e in Coppa Italia, dall’altra i toni sempre più alti tra «aiutini», cioè la versione giallorossa del perché la fosse così avanti in classifica, e «le chiacchiere da bar», cioè la risposta bianconera. Più di recente, una vera e propria guerra dialettica, con protagonisti di nuovo gli allenatori. «Spero che il Sassuolo si giochi la partita fino in fondo e non faccia come le altre squadre che hanno affrontato recentemente la , che pur dovendosi salvare non hanno messo in campo la formazione migliore », il «j’accuse» di . La risposta di non è tardata ad arrivare. «Sono parole provinciali sotto tutti i punti di vista. In Italia non c’era certo bisogno del signor , per fornire degli stimoli a chi affronta la . Contro di noi fanno tutti la partita della vita, il tecnico francese ha mancato di rispetto ai giocatori e alle società che sono scesi in campo contro la . Le sue parole, così come gli aiutini, sono classificabili come chiacchiere da bar». A pochi giorni dallo scontro diretto dell’Olimpico, che difficilmente sarà decisivo per l’assegnazione dello scudetto visto il grande vantaggio della , il clima è più che surriscaldato. La Roma ha deciso di non rispondere in maniera ufficiale a , ma la posizione della dirigenza giallorossa era chiara già prima delle parole dello juventino: la società sposa in pieno le parole di , interpretate come «una denuncia nei confronti di un tipo di cultura sportiva diffuso in Italia, soprattutto a livello mediatico, che il tecnico non comprende».

A Trigoria, insomma, il pensiero dominante è che «ad essere provinciale non è , ma l’atte g g i amento di a l cuni protagonisti del calcio italiano che accettano passivamente una sconfitta ancor prima del fischio d’inizio». Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al presidente del Livorno Aldo Spinelli, che prima della gara contro i bianconeri aveva parlato di «risparmiare i diffidati per la gara successiva contro il Chievo». In questo contesto è stato tirato in ballo anche Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo che stasera giocherà contro la . A lui e i tifosi romanisti, che si sono scatenati sui social network nei confronti di , chiedono il «favore» che potrebbe riaprire il campionato. «Il Sassuolo - le sue parole - se la giocherà alla morte. Per noi mancano quattro partite alla fine che decideranno il nsotro destino in serie A. Quella contro la non è una gara jolly, non mi piace questa mentalità. Voglio una squadra con il coltello tra i denti, pur sapendo che sarà una partita proibitiva ». Se poi dovesse riuscirgli un miracolo, a Roma il numero dei suoi (già tanti) amici aumenterebbe ulteriormente

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