La penna degli Altri 05/04/2014 10:30

Occhio Garcia: la Roma è «allergica» a Cagliari

Nainggolan mano aperta OTTIMA MANCINI

GASPORT (A. PUGLIESE) - Se è vero come è vero che questa è la Roma dei record, allora per è pronto anche un altro tabù da dover abbattere: è quello di Cagliari, dove la Roma non vince da ben 19 anni (se si eccettua la vittoria a tavolino dello scorso anno per la vicenda dello stadio di Is Arenas). L’ultimo successo giallorosso in Sardegna, infatti, è datato 29 ottobre 1995, quando la squadra di Mazzone si impose per 20 con doppietta di Daniel Fonseca, l’ex di lusso. Poi sono arrivati solo 4 pareggi e 7 sconfitte, su di un campo che sembra quasi stregato.

Vincere per crederci «Sarà una partita dura, a Cagliari la sfida con la Roma si vive molto intensamente per tanti motivi — ha detto ieri , l’altro ex fresco di ritorno in quella che continua a sentire casa sua — Loro hanno bisogno di punti e non possono fallire, sono bravi a sfruttare la velocità nelle ripartenze. Ma noi dobbiamo vincere per rimanere lì, dietro alla . Finché la matematica non ci condanna, dobbiamo provarci. Se dovessi segnare, però, non esulterei». Già, ed allora la Roma deve vincere e per riuscirci deve abbattere anche il secondo minitabù: si chiama Diego Lopez, che da tecnico non ha mai perso contro la Roma (lo scorso anno sbancò l’Olimpico per 42, condannando anche Zeman all’esonero, quest’anno ci ha pareggiato per 00). Lopez, tra l’altro , nel 2010 segnò anche un gol ai giallorossi in extremis (90’), aprendo la strada ad una clamorosa rimonta da 02 a 22 (con gol del pari del solito Daniele Conti al 93’).

Palle inattive e Insomma, quanto basta per capire che la rincorsa alla passa da una sfida difficile come quella del Sant’Elia (confermata la capienza ridotta, circa 5mila posti, «speriamo che a Roma per lo stadio nuovo la burocrazia non sia quella di Cagliari», ha detto ). Ci sarà ? Ieri il capitano è rimasto a riposo per un affaticamento muscolare, si valuterà meglio la situazione nell’allenamento di questa mattina. Vincere, del resto, è importante per mettere pressione ai bianconeri, che per 24 ore si troverebbero i giallorossi a 5. Per questo , nella riunione tecnica, ha dedicato molto tempo alle palla inattive del Cagliari, studiate nel dettaglio. Qualcosa, poi, gliel’avrà detta proprio . «Il loro punto debole? La fase difensiva. Io mi emozionerò, lo so, ma non so se mi aspettano fischi od applausi». Per quello che ha dato in 5 anni e per l’amore che ha per i sardi, più facile la seconda ipotesi.