In The Box 03/04/2018 19:17
Niente paura
LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Mai titolo fu più banale. Ma d’altronde questo è. Questo deve essere. Vanno di moda I luoghi comuni, non quelli sul pallottoliere perché il Barcellona ce ne fa a multipli di tre. I luoghi comuni di chi “d’altronde sei arrivato fin qui, bisogna viverla con poca enfasi perché deve diventare l’abitudine”. Già, l’abitudine. Ma se deve diventarlo, vuol dire che ancora non lo è. E allora è un evento extra ordinario, perché fa specie vedere la Roma fra le migliori otto di Champions League in questa stagione. Perché davanti avrai una delle tre massimo quattro squadre più forti del mondo, perché da dieci anni non si gioca una partita così importante, e precedentemente al 2008 la Roma non era un’habitué di certi palcoscenici.
Fra palco e realtà c’è un avvenimento. Inutile esercizio tentare di non pensarci. La testa deve andare al Bologna, certo come no. Poi si blocca Nainggolan ed è normale che ai compagni di squadra inconsciamente salga un po’ di apprensione. Al Dall’Ara la Roma non era la solita Roma versione trasferta, quella che oltre a concedere poco capitalizza tanto. Nessun alibi, la Roma disastrosa tra dicembre e febbraio continua a concedere chance alle improbabili antagoniste a un posto Champions anche attraverso pareggi come quello raggiunto con la squadra di Donadoni.
Ma al Camp Nou c’è qualcosa che va oltre la routine di un campionato in cui la Juventus ha deciso di giocare in questo finale al gatto e il topo, e che dal terzo posto, a distanza siderale dal secondo, fino al quarto prevede una lotta più o meno serrata ma che non fa tremare i polsi. Al Camp Nou c’è il calcio che conta. C’è Messi. C’è una sfida impari. C’è un’aria che non respiri in Italia. C’è il calcio che a questi livelli sembra un altro sport. E c’è la Roma. Intrusa per pedigree, non per meriti. Pochi hanno meritato i quarti di finale come la Roma versione 2017-18. E chi merita non ha paura, perché non si arriva a certi appuntamenti per estrazione a sorte. Anche se la banalità delle banalità, “in fondo si gioca undici contro undici”, è anche una grande bugia. Loro saranno di più. E non c’è riferimento al pubblico o all’arbitro. Sembreranno di più, forse centoundici. Da solo Messi sembrerà dieci calciatori insieme. Pazienza. Chiunque pratichi calcio pagherebbe di tasca propria per essere al posto della Roma. Anche chi molla scientificamente le coppe o le coppe le insegue senza raggiungerle per poi essere pronto a schernire chi magari perde contro una big d’Europa. Roba da guardoni. La Roma al Camp Nou si farà guardare. Vada come vada.
@augustociardi - In The Box