La penna degli Altri 09/04/2014 11:29

Lo sconfitto è l’arbitro Massa

massa arbitro 2

LEGGO (R. BUFFONI) - Abete prende tempo: «È opportuno attendere l’esito del ricorso alla Corte di giustizia federale per avere un quadro più organico della situazione». Anche il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio fa fatica a capire da che parte stia rotolando il pallone. Lui stesso ricorda: «Recentemente una fattispecie è stata diversamente valutata in primo e secondo grado», riferendosi alle inflitte e poi tolte a Frey del Chievo per un calcio dato al milanista Balotelli. In realtà in Italia sono saltate le regole.

Quelle del calcio sono solo 17 e, seppur integrate e modificate nel tempo, conservano l’integrità di questo gioco e ne custodiscono il segreto del successo mondiale ultracentenario. Una delle “regolette”, la numero 5, è dedicata all’arbitro e ne consacra la discrezionalità, sempre salvaguardata anche nelle ipotesi d’introduzione della tecnologia ovvero dell’occhio di falco per i gol fantasma e della moviola in campo (sempre sua l’ultima parola). Il caso- , invece, vede un grande sconfitto: il signor Massa di Imperia, arbitro di Cagliari-Roma. A lui è stata tolta la discrezionalità e da lui è stata pretesa l’infallibilità: da ieri l’arbitro quando sbaglierà (come il calciatore sbaglia un gol, ricordate la filastrocca?) sarà corretto dalla tv. Infatti un conto è usare la prova televisiva per decidere su episodi che il direttore di gara è impossibilitato a vedere e valutare e un conto è intrufolarsi nel fotogramma mancante di un’azione seguita e giudicata.

Il giudice Tosel, su richiesta della Procura Figc, ha voluto togliere il moscerino dall’occhio di Massa il quale, ovviamente, ha dichiarato di non aver visto la manata di (poteva fare altrimenti e sperare di continuare ad arbitrare?) ma di aver fischiato la spinta precedente (punizione per il Cagliari) e la reazione successiva (ammonizione ad Astori): due terzi di azione dunque. Questo al massimo si avvicina all’errore tecnico, non alla moviola in campo. Col replay il Cagliari avrebbe avuto giustizia: rosso a (mattatore del match con tre gol) e niente giallo ad Astori. Per raddrizzare questo papocchio bisognerebbe ripetere la gara. Ma è strano che, dopo la pantomima di Rizzoli del rigore dato e tolto in 5’ al Sassuolo, ci sia ancora la Roma di mezzo. Come se il destino voglia smontare la voglia di moviola in campo accanendosi sulla Capitale. Quasi che il treno del cambiamento sbuffi per partire dalla stazione Termini, o dagli immediati dintorni.