La penna degli Altri 09/04/2014 10:23

Garcia s’aggrappa a Ljajic e Gervinho: «Ma niente alibi»

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GASPORT (C. ZUCCHELLI) - out quattro giornate, non al meglio, Bastos idem, squalificato contro l’Atalanta: a non resta che pregare che a Gervinho non venga neanche un raffreddore e che si ricordi quanto fatto nel finale della scorsa stagione con la , quando dal 13 aprile al 19 maggio realizzò cinque reti.

Presente e futuro In attesa di capire quello che succederà nei prossimi mesi, quando il potentissimo agente del serbo, Ramadani, sarà a Trigoria per discutere con , deve concentrarsi sul presente, tornando ad essere quel giocatore che, ad inizio anno, riusciva ad essere decisivo anche entrando a partita in corso. Dall’errore col di un mese fa, ha visto pochissimo il campo, scavalcato anche da Bastos: il brasiliano ieri ha interrotto l’allenamento per un fastidio alla schiena, per sabato dovrebbe recuperare ma per la panchina. Toccherà quindi a , ultimamente piuttosto nervoso. Si aspettava di giocare di più, ma i numeri non confortano fino in fondo questa tesi: ha messo insieme finora 27 presenze tra campionato e coppa e i minuti giocati sono 1.466, dato in linea con lo scorso anno, quando a questo punto della stagione ne aveva insieme 1.462. Anche i gol erano simili: 7 (6 in Serie A) quelli con la , 5 quelli in giallorosso.

Dubbio Dodici mesi fa però era uno dei leader di una squadra che sognava la , adesso è uno che deve rilanciarsi in una formazione che la ce l’ha in tasca. per lui scomoda paragoni eccellenti («mi ricorda l’Hazard di Lilla, un diamante grezzo») ma poi non fa sconti e gli concede appena 20’ in 5 partite. Adesso che dovrà fare di necessità virtù si aspetta una risposta convincente. Considerando, poi, che per sabato non ci sono certezze nemmeno sull’impiego di : il capitano domenica a Cagliari ha avvertito ancora dolore al muscolo della coscia destra (al retto basso) ed ha fatto solo lavoro specifico, mentre oggi deciderà all’ultimo se proseguire da solo o lavorare con i compagni.

Fiducia In un clima, quindi, poco idilliaco, spetta ancora a tenere unita la squadra. Ieri breve discorso, il motto è sempre lo stesso: almeno nello spogliatoio, «nessuno parli di infortuni e squalifiche. Dobbiamo essere più forti di tutto».