La penna degli Altri 29/04/2014 11:15

Garcia: «Conte mi pare nervoso»

Garcia-Cagliari-Roma-panchina.

IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - «Il mio collega mi sembra un po’ nervoso». A dirlo è , il collega in questione è . L’allenatore giallorosso, che ieri a Chieti ha ricevuto il Premio Prisco, ha risposto al tecnico bianconero che domenica gli aveva dato del provinciale. «Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di - aveva detto -, le ho trovate molto provinciali sotto tutti i punti di vista. Se sommate agli aiutini, le posso catalogare come chiacchiere da bar. Non penso che il campionato italiano dovesse aspettare per portare più motivazioni a coloro che giocano contro la ».

Dopo la risposta ufficiosa della società giallorossa che riteneva, come si leggeva nel lancio dell’Ansa, «provinciale l’atteggiamento di alcuni protagonisti del calcio italiano che accettano (e giustificano) passivamente una sconfitta ancor prima del fischio d’inizio», ha voluto tagliare corto con una battuta. «Sono qui per parlare di altro - ha detto il tecnico francese ieri a Chieti -, comunque mi sembra che il mio collega sia un po’ nervoso, non ho altro da dire».

La polemica non gli interessa più di tanto, anche se lo diverte. preferisce parlare della sua straordinaria creatura: «È un onore essere qui, una cosa incredibile. Se qualcuno mi avesse detto che poteva succedere tutto questo…». E su quello che può ancora succedere il francese non molla di un centimetro: «Noi dobbiamo solo vincere a Catania, il destino non è nei nostri piedi. Per noi a Catania sarà difficile e andremo per vincere. Poi vedremo se il campionato è chiuso o meno, sarebbe bello continuare a sognare».

Un sogno da vivere insieme alla sua gente, i romani e romanisti che lo hanno definitivamente conquistato: «La cosa che mi è piaciuta di più? Lo stadio Olimpico, un ambiente meraviglioso. Io ho molto rispetto per tutto, qui in Italia mi piace il Paese, la lingua e la Capitale». Una squadra che fa sognare una à intera. Dal suo arrivo ha rivoltato il mondo giallorosso facendolo risorgere dalle ceneri della finale di coppa Italia persa lo scorso 26 maggio grazie alle sue idee, alle sue scelte.

Decisioni che hanno fatto la differenza e che non cambierebbe per nulla al mondo: «Riguardando la stagione non cambierei assolutamente niente. Io non dico le cose dopo, non sono così, quando facciamo una scelta, quando la facciamo per la persona, è sempre la migliore - ha detto a Sky Sport -. Poi tutti possono sbagliare ma non ho nessun rimpianto. 85 punti a tre partite dalla fine, qualificazione in già ottenuta, è una cosa fantastica. Mi ricordo quando sono arrivato... Ora sono molto felice soprattutto per i miei ragazzi. I giocatori hanno fatto qualcosa di straordinario».