La penna degli Altri 11/04/2014 09:43
Champions in vista, caccia a Martinez
GASPORT (A. PUGLIESE) - Manovre e regole da Champions. In casa Roma, scaramanzia a parte, è già cominciato il countdown per il ritorno nell’Europa che conta, quella dove i giallorossi mancano dal 2010-11 (eliminati agli ottavi dallo Shakhtar, l’anno dopo toccò allo Slovan Bratislava farli fuori, stavolta in Europa League). Dovesse battere domani l’Atalanta, la squadra di Garcia avrebbe blindato il secondo posto: anche in caso di percorso netto del Napoli, in virtù dello scontro diretto le basterebbero 2 soli punti nelle ultime 5 gare.
La società A Trigoria (ieri c’era Daniele Baldini, il vice di Spalletti) si sta già lavorando in grande, come dimostra anche il recente ingresso della Starwood Capital in As Roma SPV, LLC, la «cassaforte» con cui Pallotta guida la Roma. A rappresentare il fondo americano (leader nel settore immobiliare, gestisce asset per 33 miliardi di euro) sarà un uomo di fiducia dell’a.d. Barry Sternlicht, uno che dovrà avere il gradimento di Pallotta. Con il ritorno in Champions, la Roma tra i bonus per l’accesso alla fase a gironi e gli eventuali risultati, incassi da stadio (a proposito, entro il primo maggio il Comune aspetta il progetto definitivo per Tor di Valle) e market pool dovrebbe portare a casa almeno 35-40 milioni di euro, una cifra capace di dare ossigeno al bilancio. Che, alla fine di questa stagione, dovrebbe chiudersi con un rosso di 25-30 milioni di euro (continua il trend positivo, si è passati dal -58 di due anni fa al -40 della scorsa stagione, ulteriormente abbassato ora di circa un 25 per cento). L’obiettivo, proprio grazie a quel tesoretto-Champions, è quello adesso di avvicinarsi alla linea di pareggio (ma molto dipenderà anche dalle plus/minusvalenze di mercato). Intanto la Roma sarà ad Orlando in Florida dal 22 al 25 maggio (il 23 amichevole con la squadra di casa).
Il mercato E proprio il mercato sarà il primo pilastro del ritorno in Champions dalla finestra principale. «La rosa cambierà, perché tutte le rose cambiano ogni anno», ha detto Garcia. La Roma dovrà capire se vorrà privarsi o meno di uno dei suoi gioielli (su Pjanic e Benatia ci sono gli occhi di mezza Europa, l’infortunio ha tolto di mezzo per un po’ Strootman), per poi vedere come rinforzarsi. Ieri sera Garcia ha buttato un occhio sulla Juve, anche per monitorare Alexandre Lacazette, sgusciante attaccante esterno del Lione. Nel caso in cui Ljajic venga ceduto, potrebbe essere l’uomo giusto per rinforzare il reparto degli esterni. Sempre in Francia, poi, piace Lucas Digne, esterno basso del Psg, già a Lille con Rudi. Per il centrocampo, resta calda la pista-Parolo, mentre davanti può arrivare un grande centravanti, considerando l’età di Totti (oggi provino decisivo per l’Atalanta) e la mancanza di esperienza di Destro. I nomi? Jackson Martinez (il problema è la valutazione del Porto, circa 30 milioni per trattare) e Romelu Lukaku, il belga del Chelsea (in prestito all’Everton) che piace a Garcia («Con quella squadra, il Belgio al Mondiale è da semifinale», ha detto nei giorni scorsi). Infine Koke, il «killer» del Barcellona e sogno proibito del d.s. Sabatini. Il problema anche qui è il costo del cartellino: 25 milioni il prezzo di partenza dell’Atletico.
Le regole Sempre in vista della Champions, Garcia sta varando un decalogo più ferreo di quello attuale. Sul mercato («I giocatori devono essere anche grandi uomini, così è più facile raggiungere risultati»), e sui comportamenti: vuole isolare la squadra più di ora (il ritiro in albergo pre-gara sarà istituzionalizzato, ridotti al minimo a Trigoria i contatti squadra-dipendenti, con questi che non possono andare al bar quando c’è la squadra). E poi un occhio alle trasferte: quando saranno lunghe, la Roma potrà partire anche due giorni prima o restare a dormire direttamente sul luogo della partita, senza rientrare subito dopo il match. Del resto, il rientro nell’Europa che conta va programmato con anticipo. Perché la Roma ci torna, ma vuole anche restarci...