La penna degli Altri 05/03/2014 08:41
Osvaldo vs Destro: sfida per il Brasile
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - L’Italia gioca a Madrid, stadio dell’Atletico, l’amichevole più ingombrante che ci possa essere, sfidando i campioni del mondo (e d’Europa). Prandelli non ritiene decisivo il test con la Spagna, dovendo rinunciare a giocatori di primo piano, ma comunque «significativo» sulla strada che porta in Brasile. Perché, stasera al Vicente Calderon, il ct dovrà in ogni caso fare qualche esperimento, soprattutto davanti. A 100 giorni dall’inizio della competizione non sa ancora su quali punte potrà contare e a quali affidarsi. Il problema è lì, in attacco, dove mancano sia Balotelli, ancora una volta assente quando c’è da vestire la maglia azzurra (solo 29 gare delle 50 di questa gestione, 4 delle ultime 7), che Rossi, di nuovo fermo e con davvero poche chance di entrare nella lista dei 23 convocati che voleranno a Rio. Il centravanti sarà Osvaldo, tornato in Italia dopo la breve esperienza in Premier e riserva nella Juve di Conte dietro Llorente e Tevez (snobbati da Del Bosque e Sabella): l’ex giallorosso deve difendere da qui a maggio il posto. Lo sfidano Destro, già suo rivale a Roma nella stagione scorsa, e e Immobile, emergente del Torino. Nel 4-3-2-1, dietro la prima punta, Cerci e Candreva, esterno d’attacco il primo e jolly offensivo l’altro: il granata ha superato nelle gerarchie Insigne e non ha più la concorrenza di Diamanti, lontano anche fisicamente dopo il trasferimento in Cina; il laziale, capace di arretrare a centrocampo o di trasformarsi in ala, sta scalando le gerarchie all’interno del gruppo.
NOVITÀ E DISPETTI
Se Del Bosque farà debuttare, incassando polemiche e veleni, il centravanti Diego Costa, brasiliano dell’Atletico che ha preso il passaporto spagnolo, Prandelli risponderà con Paletta, centrale difensivo argentino che ha scelto l’Italia. Il gigante del Parma (190 centimetri) fa il suo esordio a 28 anni in Nazionale accanto a Barzagli, juventino che il ct non risparmia, come avrebbe voluto Conte. Le frizioni di questi giorni tra i due allenatori restano d’attualità: Pirlo, squalificato per la prossima gara contro la Fiorentina, non partirà titolare. A centrocampo, invece, ci sarà Marchisio, bianconero che dovrà poi giocare in campionato. Prandelli pensa all’Italia e non alla Juve.
OCCHIO AI COMPORTAMENTI
«Il giudice sono io». Il ct, lunedì in pubblico, ha ribadito la sua posizione sul codice etico. Ma con i giocatori, a novembre in privato, è stato addirittura più esplicito: dovranno stare attenti a non sbandare, nei gesti e negli atteggiamenti, nelle ultime partite della stagione. Perché chi sbaglia, non andrà in Brasile. Quasi un ultimatum al gruppo: perché chi non è capace di gestirsi in partita durante il campionato, vuol dire che non sarà in grado di reggere lo stress di un mondiale, competizione impegnativa anche a livello mentale. Il messaggio è per Balotelli, ma anche per Osvaldo (escluso dall’elenco per la Confederations Cup per non essersi presentato a ritirare la medaglia dopo il derby di Coppa Italia) e per De Rossi, quest’ultimo punito proprio alla vigilia della partenza per Madrid dopo il pugno a Icardi Jesus. Bisogna vedere se Prandelli avrà la forza di tenere il punto se a tradirlo sarà uno dei suoi titolari.