La penna degli Altri 02/03/2014 11:15
Olimpico, va in scena la protesta: “No alla chiusura delle Curve”
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - “Basta discriminarci”. È eloquente lo striscione esposto dalla Tevere, l’unico settore dell’Olimpico, insieme alla Monte Mario, a essere pieno dopo la squalifica di curve e distinti sud. I tifosi della Roma fanno sentire il loro dissenso, continuando a contestare la norma della discriminazione territoriale a margine della gara di ieri sera contro l’Inter. E fuori dallo stadio Olimpico si sono presentati in più di mille per un sit-in pacifico, all’interno del quale urlare le proprie ragioni. “Settori aperti a metà, l’ultimo ‘stadio’ di un sistema che fa pietà”, la lunga scritta a sintetizzare la presenza fuori i cancelli, rimasti sbarrati, all’altezza dell’Obelisco.
E poi tanti cori, fumogeni e petardi, per una presa di posizione in embrione già dalla mattina, davanti la sede della Federcalcio, a via Allegri, quando un centinaio di persone si sono date appuntamento per contestare la chiusura delle curve e gli arbitraggi, a detta dei tifosi giallorossi, pro-Juventus. Tantissimi i petardi esplosi poi dalle due tribune durante la gara. In tutto questo prova a godersi i suoi tre anni di rinnovo contrattuale, Sabatini. «La Roma non ha bisogno di precarietà, ma di stabilità — spiega il diesse giallorosso Walter Sabatini — ho quindi assecondato Pallotta. È giusto così». E sul rinnovo di Pjanic: «Non ci preoccupa. Il ragazzo non sta bene per il problema al ginocchio». Come non sta ancora bene Totti, che in un’intervista a una rivista francese (diesefoot.fr) ribadisce. «Giocherò fin quando mi sentirò in forma. Garcia? Ha capito il contesto ed è stato bravo ad individuare in fretta i problemi. Vogliamo tornare in Champions ».