La penna degli Altri 12/03/2014 09:24
Bertolacci: il giallorosso è un ricordo, l’azzurro no
GASPORT (M. CALABRESI) - C’è stato un momento in cui le strade di Andrea Bertolacci e della Roma si sono riunite, ma è durato un attimo: estate 2012, Zeman appena arrivato a Trigoria, Bertolacci in ritiro, assieme a lui altri giovani tornati alla base, tra cui Florenzi. Che strega il boemo, a differenza di Bertolacci, che invece non rientra nelle caratteristiche del gioco zemaniano. La sliding door della sua carriera, che lo aveva portato giovanissimo a Lecce e che lo ha fatto esplodere a Genova: dove ora Bertolacci sta bene, e dove si è conquistato la Nazionale.
Roma e la Roma Per ora, solo uno stage di due giorni nella sua città, dove torna sempre volentieri (romana è anche la fidanzata, l’attrice Nicole Murgia, che ha un fratello nella Primavera della Lazio): la speranza, in cuor suo, è quella di arrivare, dopo quasi 100 presenze da professionista, a far parte della new generation azzurra. Prandelli lo ha mandato a vedere spesso; la Roma, che ancora detiene metà cartellino, non sembra invece intenzionata a riportarlo a Trigoria, ed è un pensiero che Bertolacci ha ormai accettato senza rancore. A 23 anni, sa bene che ha bisogno di giocare, e con la Roma non avrebbe continuità.
Gli altri Lorenzo De Silvestri, invece, è stato il primo ad allontanarsi da casa, ma solo perché rispetto agli altri due romani all’Acqua Acetosa è il più grande: già quando sfrecciava sulla fascia destra con la Primavera aveva un altro passo, prima che Lotito scegliesse nel 2009 (con l’offerta della Fiorentina vicina ai 6 milioni) di privarsene. Federico Viviani, invece, dopo aver già gustato il sapore della maglia della Roma (Luis Enrique stravedeva per lui) da quando ha lasciato Trigoria non è mai stato così vicino al ritorno a Roma. Prima Padova, poi Pescara, da gennaio Latina. Gli manca solo l’ultimo passo. Intanto, ci è tornato con la Nazionale, e anche ieri nelle esercitazioni tecniche è stato uno dei più brillanti