La penna degli Altri 05/02/2014 09:09

Vai Garcia: «Roma, blindiamo la finale»

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GASPORT (M. CECCHINI, A. PUGLIESE) - Osvaldo Soriano raccontava che il rigore più lungo del mondo durò una settimana. Ricordando come l’anno scorso tra la semifinale d’andata e ritorno di Coppa Italia passarono quasi tre mesi, pare quasi una bazzecola il fatto che , con saggezza, spieghi chiaramente che per Roma e sarà una sfida lunga. «Sul piano tattico non si gioca solo su una partita, ma su 180’, forse di più. Ogni dettaglio sarà più importante del solito. L’ambizione nostra è di opzionare la qualificazione, ma alla fine dell’andata ci sarà una gara al San Paolo da giocare, quindi meglio prendere un vantaggio, stando attenti a non subire gol in casa, che in caso di pareggi potrebbero contare».

Vantaggio Roma Certo, i problemi del tecnico della Roma non finiscono nel doppio confronto con Benitez. Domenica, infatti, c’è il derby, e questo basta per pensare al , magari sfruttando il fatto che domenica i giallorossi non hanno giocato causa maltempo. «Può essere che sia un vantaggio non aver giocato. Il , poi, ha anche perso, e questo può contare psicologicamente. Di sicuro staremo bene sul piano fisico, anche se qualcuno potrebbe accusare mancanza di ritmo, perché non gioca da 1015 giorni. Comunque io non temo niente, anche se ho rispetto del . È vero che sono in un momento difficile, ma può anche esserci una reazione. Non penso che paghi i problemi in difesa perché occorre sempre segnare dei gol, ma bisogna avere anche un equilibrio forte, ed è vero che quando si difende bene è più facile vincere le partite. Comunque loro hanno una squadra forte non solo in attacco».

& Social I titoli di coda li lasciamo a problemi di gestione, ma ben diversi tra loro: e i social network. «Francesco va gestito, perché abbiamo tanto bisogno di lui e non possiamo correre il rischio di perderlo. Un allenatore deve fare in modo che un giocatore non bruci tutte le energie e non si infortuni». Ergo, i dubbi ci saranno fino all’ultimo. Discorso diverso per i social. «All’inizio della stagione c’è una linea — chiude —. Io parlo di questo con i giocatori, oggi con tutti i social network c’è la possibilità di dire qualsiasi cosa. Sul piano personale possono dire tutto, ma sul piano professionale devono stare attenti perché rappresentano la Roma. Quando una cosa è scritta o detta diventa un fatto, e dopo è difficile tornare indietro: ma io sono tranquillo, perché i miei giocatori sono intelligenti, ma bisogna veramente essere attenti su una questione del genere». A proposito, se qualche parlamentare ha modo d’incrociare , magari si faccia dare qualche consiglio.