La penna degli Altri 15/02/2014 09:45
Totti si ferma, Destro batti un colpo
IL TEMPO (E. MENGHI) - I postumi del derby complicano la strada della Roma. «Non voglio perdere dei giocatori per infortunio», aveva avvisato un profetico Garcia alla vigilia della stracittadina, in risposta alla «maledizione» lanciata da Reja, con scuse in allegato. Dopo Maicon, seppur in ritardo un altro infortunio è arrivato ed è capitato al capitano romanista, che per gli 82 minuti in cui è stato in campo ha fatto la guerra con Dias. L’ha persa lui, non solo perché non è riuscito a segnare, ma soprattutto perché il difensore della Lazio gli ha rifilato un colpo al gluteo che gli farà saltare la sfida con l’ex laziale Mihajlovic, atteso domani sera all’Olimpico. Potrebbe recuperare già per la successiva trasferta a Bologna, ma dipende dal tempo che servirà all’ematoma (il versamento è minimo) per riassorbirsi: non è necessario che scompaia del tutto, ma ora gli fa molto male e per un paio di giorni svolgerà soltanto palestra, fisioterapia e piscina.
Il dolore si è fatto vivo subito dopo il derby, ma non era così forte da fermarlo. I primi controlli li ha fatti lunedì scorso, ma Francesco ha continuato ad allenarsi regolarmente con la squadra. A Napoli è partito dalla panchina, ma nella mezz’ora conclusiva c’era bisogno di lui per tentare la rimonta e restare aggrappati alla Coppa Italia, che è scivolata via comunque. Non si è tirato indietro e ci ha provato, ma ha rimediato solo altre botte che hanno peggiorato la situazione. Così, ieri mattina, Totti si è recato a Villa Stuart per un ulteriore controllo. Il professor Mariani l’ha visitato e poi si è sottoposto alla Tac sotto la supervisione della dottoressa Giannini, che ha riscontrato un versamento all’altezza del trocantere del gluteo sinistro. In parole semplici, c’è un ematoma di origine traumatica che richiede riposo, visto che è in una zona delicata che lo limita. L’infortunio non è grave, ma giocare un’altra partita con quel problema potrebbe procurare danni maggiori. E Garcia non ha nessuna intenzione di rischiare di perdere il capitano per troppo tempo, perché ha visto come sono andate le cose senza di lui.
Per il primo e più serio infortunio stagionale, Totti ha saltato 6 partite di campionato in cui la Roma ha vinto solo due volte, pareggiando nelle altre 4 occasioni. L’assenza del numero 10 giallorosso pesa tantissimo: con lui in campo dal primo minuto, sono arrivati 28 punti in 11 partite, per una media punti di 2.54, che si è abbassata a 2.09 quando il capitano non era negli undici titolari, per scelta o effettiva mancanza. Che poi di scelta vera non si tratta, perché Garcia l’ha ripetuto cento volte che è il giocatore a cui riserva maggiori attenzioni a livello di gestione, per importanza in relazione all’età. Il buon senso l’aveva portato a farlo accomodare in panchina al San Paolo, salvo poi vederlo come l’ancora di salvezza nel naufragio giallorosso.
Adesso sarà Destro a prendersi sulle spalle un attacco che ultimamente pecca di freddezza. Il tecnico francese sta insistendo sulle finalizzazioni, programmandole alla fine di ogni allenamento a Trigoria, perché «nel calcio vince chi la butta dentro», per dirla con le parole di De Rossi. Mattia ha dimostrato di saperlo fare, centrando la porta quattro volte su otto in campionato. In Coppa è rimasto a secco di gol, ma può riscattarsi. È il primo a beneficiare dell’assenza di Totti, visto che le gerarchie gli tolgono spazio e lo fanno intristire. A tal punto da meditare una partenza fuori programma (della società), con Inter e Milan che seguono interessate la vicenda. Domani avrà l’occasione per tornare a sorridere.