La penna degli Altri 08/02/2014 10:20

Totti leader dai piedi alla testa

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IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Prendete tre numeri: 232, 20 e 9, che se diventa 10 mai come questa volta merita la lode. Sono le cifre, per lo meno alcune perché tutte è impossibile raccontarle, con le quali si avvicina all’ennesimo derby della sua carriera. Il 38esimo (un altro numero pazzesco). In ogni caso non l’ultimo. Perché la sua storia d’amore con la Roma è destinata a continuare, ci saranno altre sfide alla Lazio, ma intanto quella di domani sarà certamente significativa. Perché la corsa per lo scudetto è ancora vivissima, perché vincere potrebbe mettere una grande pressione alla . Perché andando a segno Francesco entrerebbe ancora di più nella storia di quanto non abbia già fatto finora.

La caccia al gol numero dieci nella stracittadina è ricominciata. Dieci, come il numero che da sempre porta sulla maglia, dieci come mai nessun altro. Perché lui, Delvecchio e Da Costa sono fermi a nove gol alla Lazio in campionato. Tre recordmen, i tre uomini derby della storia. Che in un istante può diventare uno solo, lui. Francesco. Che segnando domani prenderebbe anche la lode. Una carriera scandita anche dalle reti. E’ arrivato a quota 232 in Serie A, tutte con la stessa maglia. Quella che ha cucita addosso da sempre, quella che è parte di Francesco, quella con la quale ha segnato 9 volte alla Lazio. La prima arrivò nella stagione 98-99, e scelse una partita memorabile per farlo, quella del 3-3 del 29 novembre 1998 con Zeman in panchina. Calcisticamente un secolo fa. Ma per tornare al suo esordio in un derby bisogna fare un altro salto indietro nel tempo, ancora di qualche anno, fino al 6 marzo 1994. Ovvero 20 anni fa. Roba da non credere in un calcio che trita calciatori normali e grandi talenti nel giro di un nulla.

Solo un fenomeno come può resistere tanto, solo un extraterrestre come lui può non solo resistere ma essere determinante, decisivo, illuminante (il ne sa qualcosa). Allora era poco più che un bambino, ora è un uomo, il simbolo del nostro pallone, della storia romanista. Un calciatore riconosciuto e ammirato in tutto il mondo, che parla così del suo ruolo: «Non cè un segreto per essere il leader della propria squadra. È fondamentale comprendere il gruppo, rispettare il mister e i propri compagni e rendersi sempre disponibile con tutti. Questo è il segreto per essere un leader». Un messaggio lanciato da Francesco ai ragazzi della Nike Academy, 15 giovani calciatori dai 16 a i 21 anni, 15 potenziali stelle provenienti da tutto il mondo che hanno avuto l’opportunità di entrare in contatto a Trigoria con il loro idolo. Durante l’incontro ha ricevuto ufficialmente le nuove scarpe Nike che calzerà nel prossimo derby: si tratta delle Tiempo Legend V, modello icona del calcio che quest’anno compie 20 anni. Il debutto dello scarpino risale infatti al 1994, a Pasadena in California. 20 anni. Francesco aveva già giocato il suo primo derby. Domani la storia ricomincia. Una storia infinita, come lui.