La penna degli Altri 25/02/2014 09:25

Marco Miccoli: «Sembra una nuova Calciopoli»

Luciano-Moggi_h_partb

«Matteo Renzi, salva il campionato!». L’appello al nuovo premier, impegnato nel dibattito parlamentare sulla fiducia al suo governo, arriva da Marco Miccoli deputato del Partito Democratico, «antifascista e tifoso romanista» come lui stesso si definisce su . Nonostante l’agenda politica di Renzi sia già fittissima, gli errori arbitrali e la regolarità del campionato, dopo le clamorose decisioni di Rizzoli a favore della durante il derby di Torino di domenica, sono entrati di diritto tra le priorità del Parlamento. «Sembra di essere di fronte a una nuova Calciopoli, con errori e favoritismi a raffica - dice Miccoli a "Il Romanista" - Renzi rappresenta un elemento dirompente di cambiamento che vorremmo investa anche il calcio italiano. Potremmo fare un atto formale come un’interrogazione rivolta ai ministri competenti chiedendo un intervento che difenda il campionato».

Dopo gli errori arbitrali visti nel derby di Torino ha parlato di nuova Calciopoli. È un rischio reale? Il problema è rivedere il sistema. Noi veniamo da una Calciopoli e, in verità, non sappiamo ancora se ci siamo usciti del tutto visto che si sono aperti nuovi filoni d’inchiesta. Se continuano a verificarsi questi episodi, tutti sono autorizzati a pensare che il calcio continui a essere malato. È necessario capire come intervenire, rivedere i sistemi che si adoperano per garantire la regolarità del campionato. Il fatto che io sia un tifoso della Roma è un aspetto secondario, il tema vero è salvare il calcio da quello che si sta di nuovo profilando. Noi dobbiamo prima di tutto salvaguardare l’industria calcio ed educare i giovani ai valori positivi dello sport. Il calcio anche in tempi di crisi, è seguito da milioni di persone. Per rispetto di tutta questa gente noi dobbiamo chiedere chiarezza, poi magari la risulterà la squadra più forte e vincerà lo scudetto lo stesso ma lo deve dimostrare sul campo e non come sta avvenendo adesso.

Cosa chiede lei in qualità di deputato della Repubblica? Vogliamo chiarezza. Siamo arrivati a un punto inaccettabile. Francamente sono troppe le sviste, gli errori e i favoritismi che sono stati commessi in questo campionato. Basta guardare tutti i siti e i giornali che riportano le classifiche virtuali al netto degli errori arbitrali. Evidentemente staremo a parlare di un campionato nettamente diverso. Quindi noi chiediamo di fare chiarezza. Abbiamo mandato un appello anche a Matteo Renzi proprio perché il nuovo premier rappresenta l’elemento di novità, l’elemento dirompente, l’elemento di rinnovamento, e non sarebbe male che quest’aria di cambiamento si affacciasse anche nel mondo del calcio, un mondo dove da tanti anni ci sono i soliti personaggi e il solito modo di intervenire, o meglio di non intervenire, quando accadono questi episodi.

Cosa potrebbero fare Renzi e il Parlamento? Noi, se si dovesse continuare in questo modo e se non dovesse arrivare a breve un chiarimento, potremmo fare un atto formale come un’interrogazione rivolta ai ministri competenti chiedendo un intervento che difenda il campionato di calcio. Ricordiamoci che il calcio, oltre ad essere una vetrina importante per il nostro Paese, è anche un business da 2,4 miliardi di euro l’anno. Stiamo parlando di decine di migliaia di operatori e centinaia di migliaia di lavoratori che vanno dal settore sportivo fino alle radio, alle tv ai giornali. Un mondo che alimenta un business notevole. Se ci crolla quel mondo, perché continua a essere non credibile, si va incontro a un danno incredibile per il Paese. Quindi il Parlamento in questo caso è autorizzato e ha il dovere di intervenire. In più c’è l’educazione dei giovani. Se ai ragazzi, che guardano al calcio come un punto di riferimento, insegniamo che nella vita vincono i furbi e non quelli che si allenano e si sacrificano quotidianamente per raggiungere un obiettivo, noi cresciamo cattivi atleti e cattivi cittadini. Mentre lo sport più di tutti dovrebbe educare al rispetto delle regole, alla solidarietà, all’onestà.

Mondo del calcio scosso quest’anno dalla contestata norma sulla discriminazione territoriale. La Roma si è vista chiudere le curve per i cori contro i napoletani. Nel derby di Torino si sono visti striscioni offensivi verso le vittime della tragedia di Superga. Cosa ne pensa? Anche qui si deve fare chiarezza e bisogna sgombrare il campo dalle possibili interpretazioni che gettano un po’ di ombre sul campionato. O la misura è uguale per tutti, oppure si rivedono i modi di intervenire. Ovviamente lo striscione apparso durante il derby di Torino è una cosa vergognosa che offende la memoria di una pagina gloriosa del calcio italiano come quella del Grande Torino e va condannata senza mezzi termini. Io ritengo che vadano puniti i responsabili. Adesso le tecnologie permettono agli inquirenti di individuare i colpevoli. La questione dei cori sta diventando ridicola. Basta la provocazione di qualcuno per non far andare allo stadio tanti tifosi che non si sognerebbero minimamente di urlare quei cori. Anche io sono uno che frequenta abitualmente lo stadio e non mi sognerei mai di dire quelle cose vergognose, eppure bastano cento imbecilli per squalificare una curva intera. E purtroppo ultimamente vengono puniti sempre i tifosi della Roma. Adesso vedremo se dopo lo striscione del derby di Torino ci sarà un intervento punitivo di quel tipo. O si puniscono tutti, oppure si trova il modo di fare azioni mirate per colpire solo i responsabili. Ad esempio invece di squalificare tutta la curva per una giornata che si squalifichino per tutto il campionato gli autori del gesto.

I tifosi della Roma, o almeno una parte, hanno fatto la scelta provocatoria di continuare a cantare i cori contro i napoletani. È l’atteggiamento giusto? L’atteggiamento che devono avere i tifosi della Roma è quello di denunciare i soprusi e le ingiustizie che la Roma o loro stessi possono subire ma non lo devono fare con delle provocazioni ma dimostrando di essere un pubblico straordinario. Io penso che quello della Roma sia il tifo migliore d’Italia. Questo primato si difende con un comportamento più sano. Non ci servono le provocazioni, ci serve dimostrare che il pubblico giallorosso sia davvero quel dodicesimo giocatore in campo che spesso è il segreto della squadra. Dobbiamo capire che la Roma ha bisogno dei suoi tifosi, della sua curva. È necessario superare questo momento con la maggiore responsabilità possibile e dimostrare che la curva della Roma è una curva sana dove ci si reca solo per tifare la Roma.

È d’accordo con gli appelli rivolti ai tifosi da e ? D’accordissimo. Anzi chiedo ai tifosi di segnalare ai noi politici tutto ciò che ritengono opportuno e noi garantiamo gli interventi in difesa di tutti. Ma in quella difesa saremo più deboli se si continuerà con le provocazioni.