La penna degli Altri 23/02/2014 10:00

La prima del Ninja: «Allo scudetto ci crediamo ancora»

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Quando lo allenava a Cagliari, Ballardini aveva una stima così infinita di che una volta si spinse addirittura a definirlo «uno che può giocare ovunque, anche in porta». In porta invece ieri il «ninja» ci ha infilato il suo primo gol giallorosso e forse è un destino che sia arrivato proprio davanti ad uno dei maestri sardi, lui che la Sardegna ce l’ha tatuata sul cuore (nel finale ha perso un parastinco, sopra c’era il disegno dei quattro mori). «Un gol da tre punti, ma conta vincere, non chi segna dice il centrocampista belga Non era facile, loro a lungo hanno giocato tutti dietro la linea della palla, cercando il contropiede. Potevamo chiuderla nel finale, con le ripartenze. L’importante è giocare sempre tutti uniti».

Rincorrendo la Già, anche se in realtà per la Roma sarà anche importante il derby di Torino, con i giallorossi che sperano di accorciare sulla . «Finché la matematica ce lo permette, noi allo scudetto ci crederemo fino alla fine prosegue Speriamo che gli altri sbaglino qualcosa, ma noi non dobbiamo buttare via un campionato così buono. Guarderò la ? No, preferisco il Cagliari, lì ho lasciato un pezzo di cuore». Appunto, soprattutto poi se la Roma riuscirà davvero a trovare con continuità anche i gol di (il 14° giallorosso stagionale a segno, terzo centro personale al considerando anche i due segnati ufficiale), anche perché in trasferta la Roma negli ultimi 4 mesi aveva vinto una volta sola, a Verona. «È stata una vittoria importantissima, non è mai facile vincere sul campo di chi lotta per salvarsi, anche se nella ripresa abbiamo sprecato troppo, soffrendo nel finale continua . I giocatori devono capire che ci stiamo giocando qualcosa di meraviglioso, devono pensare più alla squadra e meno a se stessi. Mi riferisco all’impegno difensivo della prima linea (gli attaccanti, ndr). Va bene perché abbiamo vinto, ma dobbiamo sacrificarci di più, anche quando si è stanchi». Un po’ stanco è sembrato Gervinho, che ha sbagliato 23 strappi per lui inusuali. «Ma sull’10 e con la possibilità di ripartire mi serviva uno così veloce». Chissà, oggi tiferà per la velocità di qualcun altro, magari quella di Immobile e Cerci.