La penna degli Altri 03/02/2014 09:23

Il diluvio ferma la Roma. Rischia anche la Coppa

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GASPORT (M. CECCHINI /A. PUGLIESE) - Vince la pioggia, perde (un po’) la regolarità del campionato, si allunga la coda di un derby con la Lazio che non andrà in scena solo domenica, ma continuerà virtualmente per fissare la data del recupero, condizionato da anticipi e posticipi, dal «6 Nazioni» di rugby e dall’andamento dei biancocelesti in Europa League. Oggi si deciderà per il 12 marzo (qualora la squadra di Reja fosse eliminata nei sedicesimi) ma se la Lazio andrà avanti si punterà al 2 o 9 aprile, a seconda del sorteggio degli eventuali quarti di finale.

Rischio Coppa RomaParma, in fondo, è tutta qui. Nella sospensione del match decisa dall’arbitro Andrea De Marco dopo 8 minuti e 20 secondi del primo tempo e nel successivo rinvio deciso dopo una manciata di minuti, visto che il cielo nero non ha smesso mai di piangere tutte le sue lacrime. Non basta. Perché nonostante gli addetti del Coni (proprietario dell’impianto) abbiano rimesso i teloni alla fine della breve sgambata effettuata dai giallorossi nel pantano del dopo gara, se il meteo non sarà più clemente anche la semifinale di mercoledì col (con la Roma riposata) diventerà un match a rischio. A dispetto dei teloni a copertura già da venerdì, infatti, i circa 40.000 spettatori avevano capito che l’incontro era a rischio, visto che le zone centrali e le aree erano (difficilmente) praticabili, mentre le fasce erano proibitive. De Marco ha fatto un sopralluogo già prima dell’inizio, ripetendolo poi dopo cento secondi. Se qualche calciatore del Parma era forse tentato dal provare a giocarsela su un terreno che avrebbe messo in difficoltà la Roma, la stragrande maggioranza dei 22 puntava allo stop, rimanendo sorpresi quando l’arbitro aveva fatto riprendere dopo una prima interruzione. «Ma non mi sto mica divertendo», la frase di De Marco.

& invece già al 5’ era una furia: «Non si può continuare, questo non è calcio». Al fischio finale, due commenti inquadravano il pensiero del gruppo. «Su un terreno così, corriamo il rischio di farci male», ha detto Cassano. Più incisivo : «Non mi gioco lo scudetto su un campo allagato». E per domenica, tra l’altro, avrà scontato la e potrà giocare.

«Stop giusto» I titoli di coda sono stati a cura dei d.g. «Non c’erano le condizioni per giocare — ha detto — e siamo contenti che ci sia stata unanimità di vedute». Gli ha fatto eco Leonardi: «Giusto provare a giocare, ma giusto anche rinviare». Per una volta, in fondo, i fischi di un arbitro hanno messo d’accordo tutti.