La penna degli Altri 10/02/2014 09:16
Garcia: "In campo c'era solo la Roma"
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Imbronciato, poco soddisfatto. Rudi Garcia non segna, non vince, manca un’occasione, specialmente alla luce del risultato di Verona. Si vede che non è soddisfatto, la sua Roma non ha raccolto ciò chemeritava. E il suo collega Reja ha ottenuto proprio quello che voleva. In sintesi: lo ha fatto arrabbiare con quella dichiarazione sugli infortunati e poi gli ha preso punti anche lui. «Semi sono chiarito con Reja? Non c’era nulla da chiarire, ciò che ho detto lo pensavo». Ovvero che il suo collega doveva tacere, perché il suo ruolo non è solo quello di allenare madi educare. L’ha presa malissimo, insomma. E il perdono non poteva arrivare certo dopo una partita del genere. Ma perché la Roma non ha vinto, Garcia? «Abbiamo fatto una partita seria, ma non basta solo attaccare: per prendere i tre punti bisogna essere i migliori nell’ultimo o il penultimopassaggio. Questo è quello che è mancato stavolta, anche se la squadra ha risposto bene sul piano fisico. Ci aspettavamo una partita cosi da parte della Lazio. Con gli avversari che giocavano in quel modo è mancato un gol per aprire la partita e prendere due punti in più. Nel secondo tempo era quasi attacco contro difesa. Abbiamo provato anche a farli uscire per provare possibili ripartenze e spazi. Eravamo più tranquilli però, nel primo tempo l’avversario ha provato a mettere la gara sul piano fisico ma non siamo caduti nelle provocazioni. C’è mancata un po’ di follia nel nostro gioco, ma credo sia casuale. Se in queste partite non segniamo il primogol, di sicuro dobbiamo aspettare. Alla fine è un punto fuori casa e ce lo teniamo».
POTEVA ANDAR PEGGIO
Del resto, il punticino va visto positivamente alla luce del pari in extremis del Verona contro la Juve. La classifica è rimasta così come era, tutto rimandato alle prossime partite. «Sì, dobbiamo vedere queste cose positive. E’ vero che è positivo non aver perso punti pareggiando fuori casa ma ora non dobbiamo commettere l’errore di leggere la classifica con tre punti in più perché la partita contro il Parma non è ancora stata giocata nè vinta. Ora dobbiamo tornare a vincere, abbiamo una finale da conquistare».
CACCIA ALLA SVOLTA
Garcia ha provato a cambiare l’inerzia della gara, prima facendo entrare Bastos, poi Ljajic e Destro. Ma il problema è stato sempre il solito. «Scelte sbagliate: un tiro al posto di un tocco in più o viceversa », ribadisce il tecnico francese. L’ingresso di Bastos? È entrato pian piano in gara, ha provato di tutto per fare un assist e un gol.Un buon esordio, non giocava da tanto e ha fatto una buona partita. Nel finale è stato molto pericoloso, da una sua azione potevamofare gol. Ljajic? Avevamo bisogno di tutti. Destro e Adem sono entrati per fare inmodo di vincere la partita, avevamo bisogno di Mattia con Bastos e Gervinho sulle fasce, ma non ci siamo riusciti. Il cambio di Pjanic? Era stanco, avevamo bisogno di continuare a giocare nella metà campo avversaria. Ho sottolineato all’intervallo di non cadere nella trappola di mettere la partita sul piano fisico. Abbiamo deciso di continuare a giocare con determinazione. Mi è piaciuto, la squadra ha giocato con la testa, oltre che col cuore. Peccato,ma dobbiamo essere soddisfatti della gara della Roma». Ma comunque è stato un passo indietro rispetto alla sfida con il Napoli? «La maniera, il modo di vedere o giocare le partite è diverso, non ce n’è una più nobile di un altra. Io preferisco un gioco d’attacco. Se non segniamo non possiamovincere la partita, non cambieremo nulla, non giocheremo tutti indietro solo per pareggiare. Sarà una gara di ritorno che apre alla finale, sarà importante per ottenere la qualificazione».