La penna degli Altri 02/02/2014 10:04
Firenze amara, noi ko
IL ROMANISTA (V. META) - La prova generale per il Viareggio, la prima in giallorosso di Tibolla, l’occasione per il sorpasso. Doveva essere tutto questo, la trasferta di Firenze, che invece va in archivio come una giornata storta per la Primavera, punita a sei minuti dal 90’ dal sinistro di Gulin. La Fiorentina si tiene il secondo posto e porta a quattro i punti di vantaggio sulla Roma, che avrà pochissimo tempo per recriminare sugli errori e su un primo tempo regalato ai viola, visto che domani sarà già di nuovo in campo nella prima gara del Torneo di Viareggio contro il Benfica, descritto come squadra di marziani. Non è bastato un secondo tempo decisamente più tonico rispetto ai primi 45 minuti dominati da una Fiorentina ben diretta dalla regia di Capezzi e sempre pericolosa sulle fasce, soprattutto a destra, dove Venuti e Bandinelli hanno costretto agli straordinari Sammartino. Dominio vanificato dai giganteschi errori sotto porta di Gondo (destro fuori sul secondo palo solo davanti a Proietti Gaffi), di Empereur (colpo di testa fuori completamente libero in area piccola) e Bandinelli (destro alto da buona posizione).
Trani troppo isolato, Ferri e Cedric ben marcati, Tibolla comprensibilmente spaesato: la Roma dalle parti del romano (e romanista) Lezzerini non si vede mai. Altra storia nella ripresa, quando Battaglia arretra davanti alla difesa e De Rossi passa al centrocampo a quattro. Al quarto d’ora Battaglia da calcio d’angolo mette un bel pallone sulla testa di Ferri, che stacca bene ma manda la palla alta, poi è bravo Balasa a chiudere in extremis sull’inserimento di Bangu. La Roma tiene il campo e dà l’impressione di poter colpire, specie con l’ingresso di Di Mariano, per questo è una doccia gelida la pessima respinta di Boldor in area che mette il pallone sui piedi di Axel Gulin, fantasista freestyler che ha il tempo di stoppare con il destro, sistemarsela sul sinistro, prendere la mira e mettere la palla dove Proietti Gaffi non può arrivare. «Sono ragazzi, gli errori ci possono stare - commenta Alberto De Rossi -.Ma certo questo ci allontana dalla testa della classifica».