La penna degli Altri 07/01/2014 10:25
Roma, Nainggolan per ripartire e il club fissa il premio rimonta
La prima, forse il segnale più forte, arriva dal mercato: la Roma ha preso Radja Nainggolan, mettendo un punto allunico vero tormentone del mercato invernale. Sabatini ha affondato il colpo nella notte di domenica, chiudendo laccordo con il Cagliari: 9,5 milioni per la comproprietà con pagamento differito, 3 subito per il prestito, 6,5 in estate per riscattare il 50 per cento, in modo da spalmare la somma su due bilanci (come per Destro). Lhotel Visconti di Milano la cabina di regia delloperazione per il ds romanista: in nottata i primi contatti, poi il pranzo con il mediano e il suo agente Beltrami per trovare laccordo, prima di definire laffare in serata con il collega del Cagliari Nicola Salerno.
Oggi il giocatore dovrebbe essere a Roma per le visite e firmare fino al 2018 a 1,8 milioni più premi. Contratti già scritti, manca però la firma di Cellino, e qualcuno a Trigoria è convinto non sia un dettaglio. Se però il presidente sardo metterà da parte la sua antipatia, Nainggolan sarà della Roma: il centrocampista box-to-box per un reparto allaltezza di quello della Juve. Ma la risposta della Roma non si è fermata qui: mentre sui volti dei giocatori rabbia e delusione erano ancora fresche, il dg Baldissoni ha dato a tutti appuntamento nel proprio ufficio per discutere i premi scudetto.
E ieri, dopo lallenamento, una delegazione di giocatori tra cui Totti e De Rossi ha raggiunto lufficio dello stesso Baldissoni per fissare la cifra dei premi in caso di vittoria del campionato: circa 200 mila euro a testa, in totale qualcosa meno di 5 milioni per tutta la squadra. Facile verrebbe da pensare stabilirlo con la vetta lontana 8 punti. Al contrario, lidea di accelerare i discorsi avviati tempo fa serve a dare un segnale chiaro: non abbiamo smesso di sapeva che i giallorossi erano un avversario di livello notevole. Ma tutto è andato secondo i programmi, tantè vero che il tecnico non ha dovuto nemmeno ricorrere alle sostituzioni: quella di Tevez, affaticato dai crampi, è stata obbligata, mentre le ultime due sono state decise sul 3-0 e in undici contro nove, quindi a storia già scritta. La perfezione non meritava ritocchi.