La penna degli Altri 24/01/2014 09:31

Piacere, Nico Lopez: l’ammazzamilanesi

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GASPORT (F. VELLUZZI) - L’ammazzamilanesi gioca senza paura, corre più di Totò Di Natale e inquadra meglio la porta di Luis Muriel. Nico Lopez, 20 anni, pallone d’argento (dietro Paul Pogba) al Mondiale Under 20, il 9 gennaio scorso ha servito un passaggio da «basta spingere» a Maicosuel, decisivo per eliminare l’Inter dalla coppa Italia. Mercoledì sera ha agito in prima persona e ha chiuso un’altra porta per l’Europa al Milan: «Avevo accanto Badu e Pereyra, ma ho puntato dritto, ho tirato e mi è andata bene», ha detto a fine partita, naturalmente senza dimenticare il principe del gol di Udine, “Sant’Antonio” Di Natale: «Seguo sempre i suoi consigli, è molto importante per me». Ma ieri il più felice di tutti dicono fosse , il re del mercato della Roma che ha ceduto Nico in comproprietà all’Udinese nell’affare , ma che l’ha scovato in Uruguay, attraverso i buoni uffici col procuratore Pablo Bentancur. La partita vera si gioca a giugno perché «El conejo» (il coniglio, soprannome creato da un giornalista sudamericano) in 9 gettoni di campionato (un solo gol al Livorno) e due di coppa Italia (un gol al Milan) ha dimostrato di saperci fare. Con la sua corsa e la ricerca continua della profondità ha sconquassato Inter e Milan e il suo valore si aggira già sui 6 milioni. Cifra destinata a salire se le prestazioni dell’attaccante uruguagio dovessero continuare a essere su questi livelli. Sicuramente l’Udinese ha trovato un jolly in più, in attesa che Muriel recuperi al meglio. Maestro Guidolin A Roma non si è integrato(«Un po’ soffrivo», disse a fine ottobre): con Zeman ha lavorato bene, ma ha trovato pochi spazi (segnando un gol al Catania), Andreazzoli lo ha demolito moralmente. L’opera di ricostruzione è toccata a Francesco Guidolin, maestro in questo tipo di lavoro. Il Guido gli ha dato spazio dal 3 novembre scorso con l’Inter, fino a offrirgli parecchie chance da titolare (, Livorno, Verona, ancora Inter in coppa). «Sono sinistro, da piccolo andavo a scuola con la palla in mano, ho la fissa da quando avevo 4 anni. Mi piace vedere la porta e tirare e si è visto a San Siro..., ndr anche se non ho la struttura del centravanti », raccontò prima di UdineseRoma. Ma Lopez ha avuto costanza e carattere, quel che chiede Guidolin. Aveva deciso di tenere duro e di non muoversi da Udine (vive a Tricesimo), ha lavorato e si è guadagnato la fiducia: «Ora dobbiamo riprendere la marcia in campionato. Noi sappiamo che siamo forti e non dobbiamo regalare niente». L’Udinese ha riacquistato consapevolezza con la meglio gioventù: Lopez, Widmer, Badu, Allan, Muriel, Pereyra. E se arriva l’Europa attraverso la coppa Italia la famiglia Pozzo può sorridere: i loro gioielli saranno appetiti da mezzo continente.