La penna degli Altri 02/01/2014 10:29

Il Napoli sa fare i conti, è la big più virtuosa: sette utili di fila. Roma in ritardo

Autosufficienza Negli ultimi anni, per la verità, la ricerca dell’autosufficienza dai soci è stato un mantra per tutti. C’è chi ci è già riuscito. Come la Lazio, che nell’era Lotito ha sempre fatto quadrare i conti: in nove anni 7 volte in attivo e due sole in perdita. O la stessa , che ha chiuso con un milione di utile l’esercizio al 31 dicembre 2012 e dovrebbe fare pareggio anche nel 2013. E come il Milan, la cui cura dimagrante negli stipendi si riverbererà sul bilancio 2013 (il costo del lavoro scenderà ancora, dai 184 milioni a sotto quota 150) consentendo un’altra annata in sostanziale equilibrio. È sulla strada buona la (da 95 a 49 a 16) anche se questa stagione dovrà andare fino in fondo all’Europa League per attutire i danni della .

In ritardo Che fatica, invece, per la Roma: 40 milioni di perdite nel 201213 e ben 130 bruciati in tre esercizi. I recenti investimenti per potenziare l’organico guardano al futuro: se i giallorossi rientrano, come è logico aspettarsi, nel giro della , la dinamica costiricavi si aggiusterà di conseguenza. È la stessa missione dell’Inter. Thohir ha messo in preventivo due stagioni di sofferenza. Il bilancio consolidato 201213 ha registrato un rosso di 81 milioni e non andrà molto meglio quest’anno, anche se i risparmi sul costo del lavoro sono stati notevoli (un centinaio di milioni in tre stagioni).

Quando si cresce? Le milanesi, senza più mecenati, hanno ridotto il budget e vedono avvicinarsi la «nuova» borghesia della Serie A. Beninteso, le differenze restano ma ultimamente Lazio e , in particolare, hanno alzato l’asticella degli stipendi. E, nel caso di De Laurentiis, l’ingaggio pesante di Higuain dimostra che non ha intenzione di fermarsi qui. Ma ecco emergere i limiti del sistema italiano. La crescita del fatturato non segue la stessa velocità dell’élite europea. Gli stadi sono una palla al piede: con i bacini che si ritrovano, Inter, e Roma non possono incassare solamente 1520 milioni. Lo sviluppo deve essere al primo punto dell’agenda di club e Lega.