}

La penna degli Altri 10/01/2014 07:57

È già ora di rivincita. La stella della Roma passa per la Juve

Ecco per parte sua accantona in partenza , , , , e Gervinho, ma le (presunte) seconde linee sono rafforzate dall’esordio di . Nessuna sorpresa, perciò, che dopo 6’ i giallorossi siano già in vantaggio grazie a un cross di Dodò su cui Fiorillo fa il suo unico errore della partita, facendo rimpallare la palla su e consentendo a un gol a porta vuota. A quel punto la trama del match pare scritta: a difesa schierata la Roma alza e s’insedia nella trequarti avversaria in superiorità numerica a centrocampo, visto che Obiang e Maresca sono lasciati spesso soli nei ripiegamenti degli esterni. L’altra variante è data nelle rare occasioni in cui la Samp prova a costruire, ma che a palla persa innesca praterie su cui la modesta difesa si fa trovare spesso mal piazzata. Non è un caso, perciò, che Fiorillo salga subito in cattedra salvando quattro palle gol su (25’), (30’) e due volte su (36’), mentre i doriani si fanno vivi solo all’11’ su un tiro cross del volenteroso Wszolek che tiene a battesimo l’esordio di Skorupski.

Sprechi La goleada che si annusa, però, non si materializza, non solo per la solita bravura di Fiorillo su (43’ e 46’) e le imprecisioni (e gli egoismi) al momento dell’ultimo passaggio, ma anche perché la Roma perde le distanze tra i reparti, alcuni calano vistosamente (Taddei, , ), e neppure gli innesti di Gervinho e provocano sconquassi. A quel punto, quasi per forza d’inerzia, la Samp comincia ad allargarsi meglio sulle fasce e a farsi viva con Sansone (8’) in avvio e con Obiang (48’) nel finale, concedendo giusta ribalta a Skorupski. Anzi, se al 47’ la palla velenosa che giunge a Petagna fosse sfruttata meglio, la beffa sarebbe servita. D’altronde, il calcio italiano chiedeva Roma-. E così sia.

Clicky