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La penna degli Altri 18/12/2013 09:50

Strootman, tre mesi da fenomeno

D’altra parte, lo aveva detto che ci teneva particolarmente a fare bella figura a San Siro. Numeri importanti, ma che sorprendono solo chi non conosceva Kevin. L’anno scorso, alla seconda stagione nel Psv Eindhoven, chiuse con qualcosa come sei gol e dieci assist in campionato, due stagioni fa il conto dei compagni mandati a segno arrivò addirittura a diciassette fra Eredivisie, Europa League e coppa nazionale. Impressionante per un ragazzo di ventun anni, normale se quel ragazzo è e nel massimo campionato olandese si è affacciato con i diciott’anni compiuti da due giorni esordendo nientemeno che all’Amstedam Arena contro i campioni dell’Ajax. Qualcuno avrebbe tremato, non lui che era nato per vivere un giorno così. Quando l’ha portato a Roma nell’ormai leggendario blitz di mezza estate, c’era chi lo conosceva per averlo visto dare spettacolo nel Psv insieme a Dries Mertens, chi sapeva la storia della fascia di capitano passata dal braccio di Sneijder al suo per volere di van Gaal, chi aveva ancora negli occhi le sue partite agli Europei Under 21 e pure chi invece lo sentiva nominare allora per la prima volta. I pochi appartenenti alla prima categoria hanno avuto solo conferme, quelli della seconda e della terza sono rimasti piacevolmente colpiti, gli ultimi si stanno ancora stropicciando gli occhi.

Lui, da Ridderkerk, piccolo centro pochi chilometri a sud di Rotterdam, non ha mai pensato che la sua prima esperienza lontano dall’Olanda potesse creargli qualche difficoltà. «Non sono sorpreso dal suo rendimento perché è un grande giocatore - ha detto ieri il suo agente Chiel Dekker a calciomercato.it -. Sta facendo bene ed è molto felice, ha un ottimo rapporto con il tecnico e con i compagni di squadra». Con buona pace del Manchester United, che a lungo lo aveva corteggiato in estate al pari del Milan: «Moyes lo vuole? Ma no, sono storie vecchie: ha scelto la Roma la scorsa estate perché vuole costruire qualcosa di importante con un club prestigioso come quello giallorosso. Si trova bene con tutto l’ambiente e vuole restare a Roma. Speriamo che sia un matrimonio lungo». Intanto Kevin guarderà dalla tribuna l’ultima partita casalinga del 2013, visto che il giallo rimediato a Milano ha fatto scattare la . Poi qualche giorno di vacanza buono per tornare a casa dove lo aspettano mamma, papà e un fratello al quale è legatissimo, quanto basta per ricaricare le batterie (anche se le sue sembrano veramente inesauribili) e poi riprendere da dove si era fermato. La prossima sfida si chiama .

 

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