La penna degli Altri 17/12/2013 09:21
Soliti buu a Balotelli, curve dellOlimpico a rischio stop
GASPORT (M. PASOTTO) - Nervoso. Anzi, più verosimilmente, innervosito. La partita che per Mario Balotelli avrebbe dovuto essere la messa in pratica dei consigli presidenziali, si è trasformata presto in una spirale di irritazione da cui il Balo è riuscito a districarsi solo in pochi momenti. Fra i motivi, senzaltro gli stessi che a maggio avevano macchiato lultimo MilanRoma a San Siro: gli ululati dei tifosi romanisti. I primi buu, mischiati ai fischi, sono arrivati dopo otto minuti del primo tempo, in seguito a una sua punizione parata da De Sanctis. Il secondo episodio, ben più udibile e nitido, al 12 della ripresa, dopo uno scontro in area con Benatia, con Mario che ha chiesto inutilmente il rigore. Così è scattata la segnalazione dellarbitro, e con essa sono arrivati gli avvertimenti dello speaker. In due occasioni: al 14 e al 18. Stavolta la questione è terminata così. Stavolta Rocchi, a differenza di quanto fece a maggio, non ha interrotto la partita.Maora occorre capire che cosa finirà oggi sul tavolo del giudice sportivo. La Roma, i cui tifosi sono recidivi, rischia la chiusura di entrambe le curve dello stadio Olimpico: sia la Sud sia la Nord sono infatti sotto diffida per i cori di discriminazione territoriale durante RomaNapoli.
SCARPE BIOGRAFICHE - Laspetto razzista, però, probabilmente non è lunico ad aver innervosito Mario, che soprattutto nel primo tempo non è riuscito ad avere palloni davvero giocabili fra i piedi. Tanto da finire i primi 45 minuti con un gesto di stizza: quando Rocchi ha spedito tutti nello spogliatoio, il Balo ha gettato i guanti a terra. Glieli ha raccolti Kakà. Nel secondo tempo si è messo a giocare davvero dopo una ventina di minuti. Caccia agli avversari, tagli, scatti, suggerimenti. Fino allassist che ha mandato in gol Muntari. Ma anche fino alloccasione doro agli ultimi respiri della sfida, sprecata malamente. Nel mezzo, unaltra ammonizione assolutamente evitabile: Mario è andato a brutto muso davanti a Strootman, che aveva steso Kakà, e Rocchi gli ha mostrato il giallo. E allora in questi frangenti è inutile chiedersi «why always me?», perché sempre me? Ieri lo aveva scritto pure sulle scarpe, decisamente particolari ed eccentriche: un collage di ritagli di giornale con titoli e riferimenti su di lui, come «Super Mario » e «Bye Bye Germania». Non hanno portato una grande fortuna, e il Balo non ha giocato nemmeno vicino alla porta come gli aveva chiesto Berlusconi. Immaginiamo che il Cavaliere non consideri casuale il fatto che Mario non abbia segnato.