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La penna degli Altri 20/12/2013 08:29

Roma, Totti e i suoi fratelli

TRIDENTE DEL GIUDIZIO Se è già in formazione, Gervinho lo è al novantanove per cento. L’ivoriano va considerato a tutti gli effetti un titolare della Roma e, se sta bene, non ci rinuncia mai, «perché lui ha caratteristiche che nessun altro giocatore ha», ama ripetere. Da quando ha superato l’infortunio muscolare patito contro il , Gervinho ha sempre trovato spazio e sempre dal primominuto. Tutto è possibile, certo, ma non vederlo in campo contro il Catania dall’inizio sarebbe una grossa sorpresa. E, allora, a guardar ancorameglio in attacco c’è a disposizione soltanto un posto e tre sono gli uomini che contano di aggiudicarselo: , e . Il primo, due gol nelle ultime due partite, a Milano è stato il centravanti titolare anche per l’assenza di , entrato poi proprio al suo posto. L’ipotesi che domenica all’Olimpico possa andare in scena la stessa staffetta ma a ruoli invertiti non è campata in aria, visto che sia che non sono al meglio della condizione, ma quando c’è di mezzo il capitano nulla mai va dato per scontato.Non è azzardato pensare che e vadano in campo insieme (con Gervinho); più semplice pensare che con il capitano e l’ivoriano ci sia uno tra e . Del resto, il tridente delle meraviglie non era To-Flo-Ger? Perché, quindi, non riproporlo? Forse perché potrebbe servire a centrocampo; forse perché lo stesso Ale potrebbe esser tenuto a riposo per la essendo diffidato (come , e ). E con in mediana, dentro o in attacco. Insomma, i motivi di discussione non mancano. Nulla vieta di ipotizzare che (che in difesa recupera ) per una volta tenga fuori Gervinho e che dia fiducia a , che non rilanci o che voglia sfruttare al massimo la ritrovata vena sotto porta di , ma il tecnico ha sempre dato dimostrazione di voler garantire alla squadra il massimo equilibrio tattico. E questo porta a pensare che anche stavolta il francese non verrà meno ai suoi princìpi.

UN DIGIUNO LUNGO 8 MESI Dati alla mano, va ricordato che in campionato non segna all’Olimpico dall’8 aprile scorso, Roma-Lazio 1-1, su calcio di rigore. Una vita fa, se ci pensate bene. In questo campionato ha fatto centro tre volte, tutte lontano da casa: a Parma e due volte aMilano sponda Inter. Ha giocato poco, è vero, e questo influisce sul suo bottino stagionalema c’è anche altro: è capitato quattro volte (a Parma, nel derby, contro il e a Milano sponda Milan) che la Roma abbia avuto un calcio di rigore e che Francesco era stato già sostituito o che era in panchina dall’inzio. Gli mancano, potenzialmente, altri quattro gol. Invece, è fermo dal 3 ottobre (Inter-Roma) a quota 230 reti in serie A. Conoscendolo, avrà voglia di lasciare il segno prima della fine di un 2013 che per lui, in tema di gol, finora non è statomolto generoso, solo 9 reti. Caccia al 10: qui non si tratta più di agganciare Silvio Piola quanto di non far scappare la .

 

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