La penna degli Altri 19/12/2013 08:37

Riaprite quelle curve

A Trigoria sono convinti di poter vincere la battaglia, ma non sarà semplice. I dirigenti erano presenti lunedì a San Siro e, come tutti, non hanno «percepito» alcun coro razzista proveniente dal terzo anello, dove erano presenti i circa 1.700 tifosi romanisti. Addirittura & Co. erano stati rassicurati dagli ispettori federali a fine gara . Nessuno ha sentito, tranne gli uomini della Digos: sarebbero stati loro, sbagliando, a segnalare ai tre 007 inviati da Palazzi allo stadio il coro «rossoneri squadra di neri» dopo aver ordinato i due annunci dello speaker durante la gara.

In realtà i romanisti cantavano «rossoneri carabinieri», come si ascolta chiaramente nel video pubblicato su iltempo.it martedì pomeriggio, e proprio quel filmato fa parte del materiale che sta raccogliendo la società per vincere il ricorso. Potrebbe non bastare, perché l’articolo 11, quello sulla «discriminazione razziale», non prevede l’utilizzo di materiale video come prova.

«Abbiamo delle immagini che testimoniano - conferma il -che c’è stato un coro chiaramente equivocato». Il problema è che nella sentenza del Giudice Sportivo si parla anche dei «buu» indirizzati dai sostenitori giallorossi a Balotelli, ma la Roma vuole capire dagli atti chi li ha ascoltati, se davvero qualcuno li ha percepiti in modo netto, requisito quest’ultimo fondamentale per applicare la . Gli arbitri, ad esempio, non hanno sentito nulla. Rocchi era lo stesso di Milan-Roma dell’anno scorso, sospesa proprio da lui dopo gli ululati, quella sera chiarissimi, contro Balotelli. La Corte potrebbe sentire anche Rocchi e i suoi cinque collaboratori di lunedì per farsi un’idea più chiara: sarebbe una buona notizia per la Roma, visto che nel referto arbitrale non c’è traccia di comportamenti razzisti dei tifosi.

Se invece fosse avvenuto davvero, il club si chiede perché questa assurda norma punisca gli abbonati dell’Olimpico per il comportamento di pochi tifosi presenti in trasferta. «Ci sono i biglietti nominali e la tessera del tifoso, quindi dovrebbero essere identificati» sottolinea al Tg2. Concetto ripreso in serata da Malagò: «O si arriva al punto di individuare e i colpevoli e far pagare solo loro, oppure così non si può andare avanti».

A sentire gli esperti in materia, con questi regolamenti c’è poco margine. «Stando ai fatti che sono stati riportati dal Giudice sportivo ci sono poche possibilità di vincere il ricorso» dice Mario Stagliano ex vice capo dell’ufficio indagini della procura federale. Insomma la possibilità di vedere lo stadio desolatamente vuoto è concreta, ma la Roma non lo riempirà di bambini. «Noi siamo molto orgogliosi del nostro settore famiglie, e siamo più per l’approfondimento di queste iniziative strutturali che non di quelle estemporanee come nel caso dello Stadium». Estemporanee e demagogiche.