La penna degli Altri 24/12/2013 09:54

La Roma di Benatia

Il marocchino, capocannoniere della squadra insieme a , Gervinho e , non vuole perdere l’attimo, la doppietta di domenica è già archiviata, la testa—e le gambe — sono già a Torino. Perché « è uno determinato, sa quello che vuole, è un trascinatore ». Parole di riferite a a giugno quando il d.s. gli comunicò che il difensore sarebbe arrivato a Trigoria.

Questione di feeling - Il rapporto tra i due è nato sotto una buona stella fin dai primi giorni, masull’arrivo dell’ex Udinese non c’è la firma di . La società avviò i contatti col suo procuratore già a maggio, forte del gradimento del ragazzo che, dopo aver dato la sua parola ai giallorossi, rifiutò, parole sue del 4 luglio, «squadre che facevano la . Ma io sono uno che non cambia idea e non fa voltafaccia. Aspetto che le società si mettano d’accordo, se dipenderà da me sarò presto a Roma». parlava così perché, tra i soldi e le comproprietà di Verre e Lopez, la trattativa è andata per le lunghe e si è conclusa solo con un accordo da oltre 13 milioni.

Rivincita - In molti, di fronte a una somma del genere, soprattutto perché stanziata per un difensore, erano perplessi e lui, ormai promosso a terzo capitano dopo e e leader della difesa meno battuta d’Europa, non dimentica. Tanto che ieri, dopo aver pubblicato una foto di un articolo in cui si avanzavano dubbi sul suo conto, ha scritto su : «È facile parlare in estate, ma nel calcio conta solo il campo. Vado avanti per la mia strada, ma è arrivato il momento di mettere i puntini sulle i.Non dirò mai di essere il migliore, ma la gente che parla mi dà fastidio».

Niente vacanze - E allora lavoro, lavoro, solo lavoro. Niente mare, soltanto qualche giorno di riposo a Roma (con tanto di allenamenti in solitaria dopo Natale) e testa rivolta alla . Nessun altro pensiero, neanche di mercato. Il Manchester United, tramite un intermediario, ha provato a sondare il terreno ma da Trigoria la risposta che arriva è perentoria: «Non scherziamo, resta qui». Ventisette anni da compiere ad aprile, nazionale marocchino, diventato in poco tempo uno dei senatori dello spogliatoio tanto da riprendere, quando serve, anche i giovani poco attenti durante gli allenamenti, è blindato da un contratto fino al 2018 da circa un milione e mezzo l’anno, che la società è pronta anche ad aumentare se dovesse continuare su questa strada.

Sacrificio - Lui comunque non ci pensa (ad Udine disse: «Non si parla di soldi a stagione in corso») e si concentra sulla sfida alla . Dice che rinunciare alla vacanza è «un piccolo sacrificio ma ne vale la pena» e studia gli attaccanti bianconeri. Affidandosi anche alla cabala visto che già una volta, nel 2011, ha battuto con l’Udinese i bianconeri a Torino. Era gennaio, si giocava di sera, faceva freddo. Proprio come il 5.