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La penna degli Altri 16/12/2013 10:41

La regola del 16 per De Rossi, il sempre presente

Tanto romanista, il più romanista di tutti. Perché a non rinuncia mai, anche se è diffidato da un po’, anche se ha l’alluce che continua a dargli fastidio. Sempre presente, sempre titolare. Sono rimasti in due: e . Quindici su quindici, finora. Come , che però non è partito sempre dall’inizio. Come , che infatti a 15 si è fermato. Ma non si vuole fermare, vuole aggiungere minuti su minuti, salire ben oltre i 1392 fin qui collezionati in campionato che non sono il record assoluto (c’è a quota 1429, ovvero tutti) solo per quella mezzora fuori da campo a Bergamo contro l’Atalanta. Un’eccezione, una rarità. Perché è tornato quello che è sempre stato, il sempre presente. Quello che, da quando si è preso la maglia della Roma dei grandi, il Milan lo ha affrontato 19 volte (questa sarà la ventesima) tra campionato e Coppa, di cui 10 a San Siro.

Ma, se la storia di Daniele contro l’Inter è piena zeppa di momenti memorabili, quella con gli avversari di oggi lo è un po’ meno. Non per le vittorie, che sono 7 di cui 3 proprio a casa loro. Ma perché non ha finora lasciato il segno nel tabellino. Nessun gol, anche se ci andò vicino nel 2007 nel giorno del gol vittoria di Vucinic su cross di Cicinho. Al minuto 82 arrivò un rigore, Daniele sul dischetto, ma non ci fu il raddoppio. Poco male, perché i tre punti giunsero lo stesso. Ma resta quello zero nella casella dei gol fatti da cancellare al più presto, anche se lui non è tenuto a segnare. Anche se lui la differenza la fa qualche metro più indietro. Quest’anno l’ha fatta sempre. Quindici su quindici. Che stasera faranno 16. Come oggi, come le giornate. Come lui.

 

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