La penna degli Altri 19/12/2013 10:12
Curve squalificate, la Roma ora dà battaglia
La Roma ha tempo fino a domani per presentare altri elementi a sua discolpa, anche riguardo agli insulti razzisti contro Balotelli: la speranza è quella di riuscire a dimostrare, sempre attraverso i filmati, che la maggioranza dei tifosi ha stigmatizzato, fischiando gli autori delle offese. Più difficile sostenere che a rilevare i cori siano stati gli uomini della Questura e non gli ispettori di Lega, come invece risulta dal comunicato del giudice sportivo. Proprio per questo le speranze che il ricorso venga accolto sono poche. «Stiamo cercando di capire - le parole del d.g. Mauro Baldissoni - cosa sia successo a Milano. Abbiamo delle immagini che testimoniano come non ci sia stato nessun coro razzista. Siamo contrari a ogni forma di discriminazione razziale e in tutti questi anni lo abbiamo dimostrato proponendo più volte alla Federcalcio e alla Lega iniziative per combattere il razzismo». La presa di posizione della Roma, che in ogni caso non sarà protagonista di iniziative come quella della Juve che ha riempito di bambini le curve squalificate, ha trovato il favore dei tifosi, anche quelli organizzati, pronti a manifestare domenica fuori dallo stadio se la chiusura doves s e es s e re confermata.
Lassenza di un intero settore sarebbe un problema in più per Garcia, che ne ha già molti per decidere la formazione. Non ci saranno Strootman e De Ross i squalificati, oltre a Balzaretti e Borriello, che torneranno nel 2014. Il tecnico deve inventarsi un reparto: insieme a Bradley e Pjanic (diffidato, dovrà stare attento a non farsi ammonire per non saltare la gara con la Juve del 5 gennaio) potrebbe arretrare Florenzi (diffidato pure lui, insieme a Maicon e Ljajic) oppure dare spazio a Taddei, che ieri alla presentazione della terza maglia - la total black votata dai tifosi - ha detto la sua anche sulla chiusura delle curve: «È una vergogna che succede solo in Italia. Solo alcuni hanno sentito i cori. Quando la Roma va bene, deve sempre succedere qualcosa per demoralizzarci. Ma anche se i tifosi non ci saranno fisicamente, ci saranno con il cuore».