La penna degli Altri 18/12/2013 09:55
Calcioscommesse Brocchi e Gattuso tra gli indagati. Mondiali nel mirino
La reazione di Ringhio è energica: «Mai e poi mai ho pensato minimamente di poter truccare una partita» dichiara Gattuso. «Se venisse dimostrato, sono disposto ad andare in piazza e ad ammazzarmi».
AMBIENTE MARCIO
Il mondo del calcio è scosso. Ma dalle indagini emerge un ambiente marcio, da pulire a fondo: «L'Italia non ha reagito un granché, nonostante gli arresti e le indagini bisbiglia, quasi rassegnato, il pm Di Martino perché buona parte di questi personaggi continua a fare come prima. Ci sono oltre 50 partite del 2013 (quattro di serie A, ndr), soprattutto dei campionati minori, oggetto d'indicazioni. Il Vecchio Spadaro riprende con le combine in tempi recenti, dopo un intervallo probabilmente legato agli arresti precedenti». Ieri, il 64enne finiva in manette a Messina. Noto a Camaro, quartiere peloritano, Salvatore Spadaro era il famoso Mister X identificato dallex latitante Gegic il 23 marzo. Con lui in carcere lamico Cosimo Rinci, dirigente del Riccione legato all'ex presidente dellAncona Pieroni (coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, factotum di Spadaro.
I BOLOGNESI
Associato al gruppo dei bolognesi di Beppe Signori, Spadaro agiva d'accordo con Francesco Bazzani, il Mister Y - anche lui ieri in gattabuia - a sua volta in contatto pure con gli Zingari. Erano le due menti d'intermediazione delle scommesse, chiedevano 600-700 mila euro. Cifre uscite dalle bocche di alcuni indagati nelle intercettazioni: «Con gli ultimi accertamenti sono emersi i contatti di Bazzani con giocatori assicura Di Martino - o dirigenti in vista di partite in programma qualche giorno dopo». Teneva rapporti col Modena, il Chievo e lambiente milanese, ieri trascinava nel registro degli indagati Gennaro Gattuso, con tredici contatti (anche tramite lamico fraterno di Rino, Pipieri), iniziati il 20 febbraio 2011 al Bentegodi. E Cristian Brocchi. Tutti gridano all'infamia, sino a prova contraria. Dopodomani i quattro periti, incaricati dal gip Salvini, apriranno smartphone, tablet e mail segrete. Centoventi giorni per scovare tutto il materiale scottante o sarà solo fango.