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La penna degli Altri 28/12/2013 11:15

Boniek: «Conte favorito, ma se Garcia vince...»

Già, stavolta si ricomincia davvero con il botto.

«Una ripresa fantastica, sembra fatta apposta. La Roma sta facendo un campionato straordinario, nessuno lo avrebbe pensato dopo il sesto posto dello scorso anno. La invece è la più forte di tutti: gioca bene, è aggressiva, dà sempre l’impressione di poter vincere. Certo, ha avuto degli episodi favorevoli, contro il Chievo ed il Torino. Ma nel calcio ci stanno anche gli errori arbitrali. Diciamo così...».

Può essere già decisiva in chiave scudetto?

«Per il tricolore la è nettamente favorita, ma se la Romaarriva seconda è come se il suo scudetto lo avesse vinto. Con un successo il 5 gennaio i giallorossi riaprirebbero i giochi, se invece vince la è praticamente un matchpoint ».

Sul rendimento della propria squadra in questo momento incide più o ?

«Antonio riesce a tenere il gruppo concentrato e affamato, c’è molto di suo in questo atteggiamento. è arrivato tra le macerie e costruito una bella casa, recuperando psicologicamente giocatori importanti. Sono due uomini fondamentali».

-Roma sarà anche la sfida tra il miglior attacco e la miglior difesa del campionato.

«E sarà una bella sfida. per me oggi è il miglior centrale d’Europa: ha forza, potenza, equilibrio e sostanza. Dall’altra parte c’è una coppia completa, che funziona bene. Llorente e Tevez si integrano alla perfezione».

Già, così tanto da costringere uno del valore di Vucinic al ruolo di sparring partner.

«Mirko è un giocatore geniale, ma a volte sembra quasi la “bella addormentata nel bosco”. Solo lui sa quando mette gli scarpini o le ciabatte. È uno che ha bisogno di sentirsi titolare, altrimenti si immalinconisce e quando poi va in campo perde equilibrio e tranquillità, per la grande voglia di dimostrare ».

Quale può essere la mossa tattica per vincere la partita?

«Scherzando, per la Roma direi di mettere la terza maglia, quella nera, che assomiglia a quella degli arbitri... Parlando seriamente, invece, la fa un pressing ultraoffensivo, morde gli avversari fin da subito, non ti fa giocare. La squadra di dovrà essere brava nei primi 23 passaggi. Liberare l’uomo, scavalcando i primi 67 giocatori e magari andando a giocare gli “uno contro uno” con Gervinho, o ».

Oggi la è davvero la più forte di tutti?

«Per struttura, società e squadra è il club da prendere ad esempio. Assolutamente».

Alla Roma quanto manca per colmare questo gap?

«È sulla buona strada, anche se sono convinto che il clima in questo fa tanto: a Torino aiuta a giocare, a Roma no».

Quanto cambia la con o senza Pirlo?

«Se Andrea non ci sarà, sarà una carta in più per i giallorossi. E’ un giocatore fantastico. Sembra lento, ma è quello che macina più di tutti. È come una banca, gli dai la palla e sai che è un investimento garantito».

Per chiudere: ci sarà, Del Piero no.

«Alex è andato via solo perché avrebbe fatto ombra ad Agnelli, l’avrebbe oscurato. A volte nel calcio subentra la gelosia, anche Maldini è fuori dal Milan. Ma ad Agnelli devo riconoscere una cosa: questa società la sta gestendo benissimo».

 

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